Sgarbi querela Grillo per il suo slogan «È un ladro. Gli chiedo 10 milioni di danno»

Dalla Rassegna stampa

Da ieri la Repubblica italiana fondata sulle cause civili ha un fascicolo in più sugli scaffali impolverati della giustizia. Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi e critico d'arte, ha infatti dato mandato al proprio avvocato, Giampaolo Cicconi, di denunciare Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle, per furto e plagio. Lo stesso Sgarbi ha dato notizia dell'intrapresa azione legale.
«Grillo è un ladro», ha affermato Sgarbi, «non posso accettare che la mia formula politica, coniata oltre l5 anni fa a Segrate "noi non siamo né a sinistra, né a destra, ma in alto" venga usata da questo bulletto di periferia che peraltro in Porsche, mentre io facevo politica, tentava di corteggiare mia sorella. Siamo di fronte alla penosa falsificazione di un falsario provinciale che continua a ripetere senza citarne la fonte il motto del mio movimento politico», ha aggiunto. Sgarbi ora chiede 10 milioni di euro di danni che verranno usati per creare il movimento Sette Stelle. Non è la prima volta che Grillo e Sgarbi incrociano le lame metaforiche di un'azione legale. Infatti nell'estate del 2009 il critico d'arte accusò Grillo per aver postato sul suo blog il video di un comizio che il sindaco di Salemi aveva tenuto alcuni giorni prima a Rosolini, in provincia di Siracusa. In quell'occasione Sgarbi, sul palco in piazza, era stato disturbato da un giovane provocatore che gli aveva riso in faccia per poi essere portato via dai vigili urbani per l'identificazione (ovviamente Sgarbi gli aveva risposto subito da par suo). Grillo aveva incolpato della cosa lo stesso Sgarbi e, a dire del sindaco, quest'accusa aveva fatto aumentare le minacce al suo indirizzo.
Certo da due personaggi della politica italiana così fuori dagli schemi come Sgarbi e Grillo è lecito attendersi di tutto. Nel periodo cui Sgarbi si riferisce per lo slogan oggetto della contesa era nata la lista Sgarbi che si sarebbe poi alleata con i radicali di Pannella: un'area liberale e libertaria che avrebbe trovato collocazioni alterne sia con il centrosinistra che con il centrodestra. Tra un Grillo a cinque stelle e uno Sgarbi a sette, ne vedremo delle belle.
 

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