Sfida elettorale da 32 milioni

Dalla Rassegna stampa

Una spesa di circa 32 Milioni. Più i rimborsi elettorali a liste e partiti, che nella scorsa tornata elettorale furono di 4,6 milioni l`anno per cinque anni. Dovrebbe essere questo l`ordine di grandezza
dei costi delle prossime presidenziali del Lazio. La stima di 32 milioni tiene conto dei costi
preventivati dai comitati elettorali dei due principali candidati, Emma Bonino per il centro-sinistra (ad oggi stimato in circa 2 milioni) e Renata Polverini per il centrodestra (ad oggi circa 5oomila
euro, cifra destinata a essere ritoccata verso l`alto), più le spese di liste, partiti e candidati consiglieri calcolate sulla base di quanto dichiarato nel 2005. Dai dati forniti alla Corte dei conti risulta che i
partiti spesero oltre 8,3 milioni tra manifesti, propaganda e personale. Per gli oltre 400 candidati in pole position per un posto in Consiglio regionale (quelli cioè con più probabilità di riuscita), sulla base di quanto dichiarato dai consiglieri uscenti, si è tenuto conto di una spesa media di circa
5omila euro, per un totale di circa 20 milioni. Numeri che vanno presi con beneficio di inventario: gli obblighi stabiliti dalla legge, che ai fini della rendicontazione prende` in considerazione solo gli ultimi trenta giorni di campagna, le preferenze e l`autonomia reale dei candidati rendono
complesso arrivare a cifre più precise. Una prima, parziale, previsione riguarda le campagne
delle candidate. Per Bonino si prevede una spesa massima di 2 milioni tra manifesti, propaganda,
staff, sede e altre iniziative. «Siamo in linea con quanto accaduto nel 2005 - afferma il senatore Riccardo Milana, coordinatore del suo comitato elettorale -I due milioni, sia chiaro, saranno spesi
solo se avremo raccolto finanziamenti della medesima entità, altrimenti spenderemo meno. La nostra sarà una campagna all`insegna dell`autofinanziamento (contiamo molto sui contributi di imprenditori, professionisti e circoli), della mobilitazione e della sobrietà: non imbratteremo
i muri riempiendoli di manifesti». In particolare, il comitato ha messo in preventivo 45omila euro per manifesti e pubblicità e 1omila euro al mese per l`affitto della sede del comitato a Trastevere,
uno stabile di proprietà della Saferrot, azienda romana che commercia prodotti siderurgici
e in allumino. Sull`altro versante, il comitato elettoraledi Polverini ha stanziato un
budget provvisorio di circa 5oomila euro. «È una prima stima - precisa il senatore Andrea
Augello, coordinatore della campagna elettorale destinata a essere ritoccata verso l`alto. Baseremo la nostra campagna sul porta a porta». Nella cifra rientrano, tra l`altro, i 3omila euro per i tre
mesi di affitto della sede del comitato (un ex deposito Atac di proprietà dell`immobiliare Baccina) e 17omila curo in gran parte destinati ai manifesti 6x3 e 4x3 con la candidata visibili in tutta Roma. Fin qui le spese dei comitati. Per i partiti e i candidati a consigliere, la legge fissa un tetto massimo di circa 4,6 milioni per listae di circa 1oo mila euro per candidato. Le maggiori formazioni politiche ìn lizza non sono ancora in grado di fornire stime attendibili al riguardo. Un`idea può tuttavia
venire dalle votazioni del 2005. Forza Italia dichiarò spese per 2,6 milioni, seguita da An con 2 milioni e Lista Storace con 1,6 milioni. Staccati Uniti nell`Ulivo con 591mila euro e l`Udc con 455mila euro. Nella relazione i giudici contabili avevano stigmatizzato, per quanto legale, il ricorso,
oramai abituale, dei partiti all`indebitamento con le banche, sotto forma di anticipazione
dei contributi elettorali, in quanto rende difficile la verifica dei conti. Altra importante forma di finanziamento sono i contributi dei privati. Argomento sul quale nei comitati delle due candidate
vige, per ora, il massimo riserbo. Quanto alle precedenti elezioni, dalle dichiarazioni alle autorità di controllo risulta che a sostenere il comitato per Marrazzo Presidente furono soprattutto Pini
di Roma, ma non solo: nell`elenco figurano anche la Confesercenti (25mila euro) e la società bolognese Manutencoop (3omila). Simile la composizione dei finanziatori dei Ds, dal gruppo Bonifaci
(iomila euro) alla Romeo Gestioni (3omila), società dell`imprenditore Alfredo Romeo che si aggiudicò l`appalto, poi revocato, per la manutenzione delle strade della capitale. Non è possibile invece risalire ai finanziamenti al centro-destra per la campagna nel Lazio, perché né An, né Forza Italia hanno presentato alle autorità di controllo un elenco dettagliato dei finanziatori per la campagna nel Lazio separato dall`elenco dei finanziatori nazionali. Dalle dichiarazioni emerge invece che `a sostenere la Lista Storace furono soprattutto professionisti e privati cittadini, con circa 356mila euro. Altro costo importante è, infine, quello dei candidati al Consiglio regionale. I consiglieri uscenti dichiararono in media, per l`ultimo mese della campagna, spese per 6omila euro ciascuno. «Ma alcuni candidati non dicono il vero spiega Roberto Alagna, coordinatore
della lista civica che sostiene Bonino - basti pensare che ogni uscita con i manifesti costa 5-8mila euro. Nei giorni più caldi della campagna durano sui muri non più di 3-4 ore. È evidente che chi è
sempre presente sui manifesti spende molto più del tettc massimo. Detto questo, 5omila
euro sono più che sufficíenti a fare una buona campagna».

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