Segreto di Stato, Spataro fa discutere "Ma il problema non sono gli ex ministri"

Dalla Rassegna stampa

“Segreto di Stato, fabbrica d'impunità”: all'intervento, ieri sul Fatto, del procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro - molto critico nei confronti dell'uso disinvolto da parte degli ultimi governi del ricorso al segreto di Stato e nei confronti dell'attività di controllo del Copasir, giudicata insufficiente - seguono le reazioni della politica. Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico, fissa il punto a suo avviso più importante: "L'accesso ai documenti sotto segreto di Stato da più di trent'anni. Con la legge 124 del 2007 non abbiamo ottenuto ciò che volevamo, anzi è stata un vero fallimento. Perché i cittadini non hanno ancora la possibilità di accedere a documentazioni di tanti anni fa che riguardano fatti rilevanti della storia della Repubblica. Sul Copasir mi sento di dire che lavorerebbe meglio se avesse più poteri di indagine, al pari di una commissione parlamentare d'inchiesta. Faccio un solo appunto al procuratore Spataro: il Copasir deve rimanere un organo terzo rispetto al governo, ma non si possono limitare le prerogative dei parlamentari, a prescindere dagli incarichi precedenti. Mi riferisco alla proposta del procuratore di vietare che possano far parte del Copasir membri dei governi precedenti".
Spataro ha avanzato questa proposta, rispetto alla vicenda del rapimento Abu Omar: "Il Copasir presieduto dagli on. Rutelli (prima) e D'Alema (dopo) non ha ancora espresso le dovute valutazioni" al riguardo "nonostante il clamore della vicenda suscitato a livello internazionale". Concorda con Fiano, anche il finiano Carmelo Briguglio: "Non mi convince che gli ex membri del governo non possano far parte del Copasir, l'indipendenza è data dall'alternanza.
Inoltre, i presidenti D'Alema e Rutelli hanno dimostrato notevole consapevolezza del ruolo e dell'indipendenza che il comitato deve avere. Su Abu Omar c'è una sentenza della Corte costituzionale che disciplina la materia. Per il resto l'intervento di Spataro dovrà portare a delle riflessioni sul ruolo del Copasir e sulle possibilità di azione del comitato stesso". È d'accordo su tutta la linea con le proposte di Spataro, l'eurodeputato dell'Idv Luigi De Magistris: "Il Copasir fa parte di quegli organismi che non dovrebbero avere una selezione dei membri solo rappresentativi delle compagini partitiche. Il segreto di Stato deve essere a termine, servono paletti chiari, anche rispetto alla durata temporale. Inoltre, per i fatti di stragi e di mafia credo non dovrebbe esser proprio previsto. Rispetto al Copasir, devo dire che non sono stato colpito favorevolmente dal lavoro del comitato di controllo sui servizi segreti. Non mi riferisco alle presidenze di Rutelli o di D'Alema, ma all'impostazione generale. Quando fui ascoltato sulle deviazioni dei servizi, ad esempio, i membri del comitato sembravano molto più interessati a capire perché indagavamo sui servizi piuttosto che della tematica dell'audizione, cioè i servizi deviati".
Anche per Marco Cappato, Radicali italiani, le proposte di Spataro "sono ragionevoli, anche quella di vietare a membri di precedenti governi di far parte del Copasir; ma il vero scandalo è la segretezza utilizzata per l'impunità; il numero di anni dì vigore del segreto dovrebbe essere limitato e prorogabile solo in casi eccezionali: invece, come dice Spataro i governi usano il segreto di Stato in maniera disinvolta a dir poco, corollario dell'emergenzialità, dai rifiuti ai grandi eventi, perché la sospensione della democrazia è ormai una tecnica che funziona. Noi invece siamo per le regole, che si parli delle liste in Lombardia o del più piccolo Comune d'Italia".

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