Se il politico in ferie «sogna» il Bundestag

Dalla Rassegna stampa

Ci voleva la crisi finanziaria per indurre i nostri parlamentari a interrogarsi (per ora solo quello) sui costi della politica e a ripensare il periodo delle loro vacanze. Ripensamento più indotto che spontaneo. Fatto sta che le vacanze prima si sono accorciate di una settimana e venerdì sono poi state annullate. Almeno per le commissioni Affari costituzionali e Bilancio, che già da questa settimana dovranno esaminare la proposta del Governo di inserire in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio. Non sono però di oggi i dubbi sull'opportunità che il Parlamento stacchi la spina per un periodo lungo. Considerando, tra l'altro, che quella di deputati e senatori è una settimana lavorativa corta: si inizia il martedì e il "rompete le righe" si diffonde già al venerdì mattina. C'è, però, da dire che il riposo estivo lungo - resta da dire, quanto meritato - non è prerogativa solo degli onorevoli nostrani. Anche i Parlamenti di altri Paesi Ue non lesinano in ferie. Il Bundestag tedesco ha chiuso i battenti l'11 luglio e li riaprirà i16 settembre. Due giorni dopo è andata in vacanza l'Assemblée nationale, giusto in tempo per godersi i festeggiamenti del 14 luglio, la principale ricorrenza francese. E anche a Bruxelles non si scherza: per le commissioni l'ultima riunione c'è stata il 14 luglio, con l'arrivederci a fine agosto. Crisi permettendo.

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