Lo "scivolone" di Radio Radicale

Dalla Rassegna stampa

Scivolone sulla legalità di Radio Radicale. L’emittente simbolo delle dirette parlamentari, il baluardo da sempre della libertà di espressione e punta di diamante dell’informazione politica dei Bel Paese ha peccato, se così si può dire, di troppa informazione. Infatti nel fine settimana, quando avrebbe dovuto vigere il silenzio prima del voto, ha continuato a trasmettere messaggi di propaganda in favore delle liste radicali e per Emma Bonino in particolare. Passo falso che potrebbe mettere in discussione il futuro dell’esclusiva che Radio Radicale ha sulla trasmissione dell’attività parlamentare italiana. Rimarrebbero, in questo caso, solo i finanziamenti legati all’emittente radiofonica, senza la parte relativa al Parlamento. A far notare la débacle è stato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto che, senza mezze misure, ha commentato in maniera lapidaria l’accaduto. "Prendiamo atto che dopo tante battaglie ipocrite in nome di una presunta legalità, Emma Bonino e tutti i radicali, di fronte alla possibilità di vincere a tavolino nel Lazio, abbiano abbandonato ogni ritegno e rispetto della legge, mandando al macero anni e anni di lotte politiche verso le quali alleati e avversari avevano sempre avuto un profondo rispetto", ha tuonato in una nota il capogruppo, aggiungendo che: "Dopo la violenza con cui hanno impedito ai nostri delegati di presentare le liste del Pdl a Roma, provocando una profonda lesione della democrazia e del diritto di voto. Da quarantotto ore (ieri,ndr), cioè da quando per tutti i partiti rispettosi delle regole della democrazia vige il silenzio elettorale, Radio Radicale sta inondando l’etere di messaggi politico-promozionali in favore della Bonino e di tutte le liste Pannella presenti sul territorio nazionale". E poi Cicchitto ha mosso una critica personale a Massimo Bordin, la voce della rassegna stampa quotidiana dì RR. "L’ineffabile Massimo Bordin sta addirittura dando precise istruzioni su dove trovare nelle schede elettorali il nome della Bonino o della lista Pannella invitando a mettere su di esse un bella croce evidente", ha puntualizzato ancora il capogruppo del Pdl, "tutto ciò sta avvenendo attraverso un’emittente radiofonica titolare di una concessione statale e beneficiaria di parecchi soldi pubblici. Ecco come i Radicali concepiscono la democrazia e la legalità". Subito l’emittente radiofonica dei radicali ha scritto una nota di risposta al deputato del Pdl. "Ripetiamo per l’ennesima volta che Radio Radicale, come organo di partito, può continuare a fare campagna elettorale. Fabrizio Cicchitto ricorderà sicuramente la diffusione militante de L’Avanti la domenica del voto, quando di solito il titolo di prima pagina era ‘Vota socialista!’. Così la nota di RR di risposta a Cicchitto, che continua dicendo che : "Dovrebbe anche sapere che Radio Radicale da sempre, anche nelle ore di silenzio elettorale, a differenza di quanto facevano e fanno tutti gli altri organi di partito, fa ascoltare le voci di tutti, anche degli avversari. Oggi (ieri, ndr) alle 13 potrà ascoltare la voce di Sandro Biasotti, candidato per il centrodestra alla presidenza della Liguria.
Qualche esempio dal più recente passato: il 27 aprile 2008, domenica di ballottaggio a Roma, intervenne a Radio Radicale il futuro, ora attuale, sindaco di Roma Gianni Alemanno. Non volle intervenire, invece, il candidato Rutelli. E ancora, il 12 aprile 2008, sabato pre-voto alle politiche, abbiamo trasmesso un incontro pubblico con Marcello Dell’Utri. Il giorno prima del voto alle europee, Radio Radicale ha trasmesso un comizio di Bossi e Berlusconi. Non ricordiamo", conclude la nota, "in quelle circostanze analoghe dichiarazioni sulla violazione del silenzio elettorale. Speriamo che basti a chi ci insegna la democrazia e la legalità".
Ma altre voci si sono levate contro il comportamento di Radio Radicale. "Avevo avvertito tutti che Radio Radicale è un costoso doppione tecnicamente fuorilegge del Gr Parlamento e che avrebbe dovuto cessare il finanziamento pubblico di oltre 10 milioni di euro l’anno". Così in una nota, il parlamentare del Pdl Alessio Butti. "Invece", ha aggiunto, "mentre applichiamo il rigore finanziario a giornali, radio e tv, i
radicali drenano decine di milioni di euro l’anno per pubblicizzare i soliloqui di Pannella e le campagne della Bonino. In occasione della discussione del decreto milleproroghe in Senato avevo risollevato la questione, ma con rammarico e fastidio avevo notato che diversi senatori e senatrici del Pdl avevano firmato a sostegno del mantenimento di Radio Radicale, con un atteggiamento politically correct da nausea. Ha ragione Cicchitto", ha chiosato, "Radio Radicale è stata una clava elettorale in mano a Pannella e alla Bonino". In difesa dell’emittente fondata da Marco Pannella ha parlato Roberto Giachetti, deputato del Pd. "Solo in Italia può accadere che chi ha trasformato per tutta la campagna elettorale le televisioni del servizio pubblico in organo di partito abbia il coraggio di sbraitare contro chi svolge un costante e meritorio servizio pubblico. Ci vuole davvero una bella faccia tosta".

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