"Sciogliere il Consiglio". Dimissioni di Pd, Idv e Sel

Dalla Rassegna stampa

I consiglieri del Pd si sono tutti dimessi. Una scelta seguita anche dai consiglieri dell'Idv, di Sel, della Federazione della Sinistra e della Lista Civica dei Cittadini. L'unico Verde, Angelo Bonelli, ha confermato la disponibilità a farlo. I due radicali hanno fatto sapere che vedranno oggi come comportarsi. Cadono anche pezzi di maggioranza, annuncia il capogruppo del Pd, Esterino Montino: è il caso del consigliere Rocco Pascucci dell'Mpa. In totale tra dimissionari e chi è disposto a farlo, si arriva a quota 29.

Un numero che non basta ad arrivare allo scioglimento. Servono i numeri dell'Udc che, per il momento, è compatta a sostegno della Polverini. Ma potrebbe anche decidere di ritirare l'appoggio alla governatrice. "Noi facciamo parte della maggioranza, non dell'opposizione  -  sottolinea Luciano Ciocchetti, vicepresidente centrista della giunta regionale  -  il nostro compito non è dimetterci perché qualcuno ha rubato o ha usato impropriamente i fondi. Quelli sì che si dovrebbero dimettere. Secondo me tutti i consiglieri che avessero usato i fondi in modo improprio dovrebbero lasciare, anche quelli del Pdl". Pur con qualche distinguo, insomma, l'Udc non abbandona la maggioranza né la giunta, all'interno della quale ricopre due assessorati fondamentali: quello all'urbanistica (con Ciocchetti, appunto) e quello alle politiche sociali.

Anche per questo il vicepresidente prova a tenere lontano dall'esecutivo qualsiasi ombra: "È fuori luogo questo tentativo di spostare dal Consiglio alla giunta le responsabilità. Non accetto che una persona come me, che si è dimessa da deputato per fare il vicepresidente della Regione venga coinvolto nelle ruberie di Fiorito". Ciocchetti difende l'operato di Renata Polverini: "Penso che ci sono delle responsabilità penali che saranno accertate dalla magistratura e delle responsabilità politiche che la giunta si è assunta proponendo dei tagli, approvati in cinque giorni". Questo basta, all'esponente centrista, per dire che ora "il consiglio regionale del Lazio è il più virtuoso d'Italia". Poi torna sulle firme richieste dal Pd per portare la Pisana allo scioglimento automatico: "Noi non possiamo aggiungere la nostra alle farsesche firme del Pd. Se i consiglieri democratici faranno così verranno sostituiti dal primo dei non eletti, poi dal secondo e così via".

Nonostante l'Udc, però, l'opposizione va avanti e raccoglie adesioni. Oltre a tutto il Pd, ieri sono arrivate quelle dei due consiglieri radicali, Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita: "Le nostre dimissioni possono essere considerate acquisite. Siamo pronti a lasciare se si dovesse raggiungere la maggioranza dei consiglieri, unico modo perché possa sciogliersi il consiglio. Ma c'è bisogno dell'accorpamento di altre forze politiche".

Si è dimessa anche la Federazione della sinistra che, alla Pisana, conta su due consiglieri, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile. In serata lasciano anche i cinque consiglieri dell'Idv e due di Sel, Luigi Nieri e Filiberto Zaratti: "Non ci sono più le condizioni per andare avanti. Questa legislatura è ormai compromessa". Tra i leader nazionali, invece, Pier Ferdinando Casini resta ancora distante dalla governatrice ("Non mi permetto di dare consigli a nessuno "), e il sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo aver sostenuto la presidente ("Ha fatto bene a non dimettersi, non credo ci siano sue responsabilità") ieri sera ha cambiato linea: azzerare tutto nel centrodestra.

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