Scienziati in Bocconi per inventare la pace

Dalla Rassegna stampa

Un codice di responsabilità del settore bancario per aumentare la trasparenza nei confronti del finanziamento all’industria delle armi. È una delle principali iniziative, molto concrete, lanciate dalla seconda Conferenza mondiale "Science for Peace", promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi, che si conclude oggi nell’aula magna dell’università Bocconi. Ridurre gli investimenti in armi per aumentare quelli in ricerca, insieme al rafforzamento del ruolo delle donne e lo sviluppo del dialogo interreligioso, sono le idee-forza del movimento di cui fanno parte 21 premi Nobel oltre a molte figure di rilievo della cultura, dell’arte, della scienza e dell’economia. Un movimento che vuole rendere più incisivo e riconoscibile il ruolo degli scienziati nella promozione della pace.
 Un gruppo di lavoro formato da esperti del settore bancario ha messo a punto ieri il documento economico che verrà portato all’attenzione della comunità finanziaria internazionale. Un secondo gruppo, "Scuola e ricerca", ha steso la Carta di Science for peace, un manifesto scientifico per affermare che la guerra non è iscritta nel dna umano, non è un destino predeterminato geneticamente ma, al contrario, è possibile indirizzare la nostra evoluzione verso una cultura di pace. Un terzo gruppo ha messo a punto una task force medica itinerante, "Together for Peace", impegnata nella formazione di specialisti in ambito oncologico nelle regioni colpite dai conflitti.
 Come quella che sta già lavorando in Palestina, composta da medici dell’Istituto europeo di oncologia. Mentre un quarto si è impegnato nell’analisi degli strumenti e delle capacità dell’Unione europea nella gestione delle crisi e nella prevenzione dei conflitti. La conferenza finisce oggi con numerosi interventi eccellenti. Sull’ipotesi di un esercito unico europeo parlerà tra gli altri questa mattina Emma Bonino, vicepresidente del Senato. Poi ci saranno la sessione sul dialogo interreligioso e quella sulla donne come vittime principali nelle aree di conflitto. E infine l’approfondimento su come le relazioni economiche internazionali possono promuovere la pace. Dopo le conclusioni di Umberto Veronesi, la conferenza si chiuderà in serata con un grande concerto simbolico che vedrà duettare, sul palcoscenico della Bocconi, una cantante israeliane, Noa, con una cantante araba cristiana, di origini palestinesi, Mira Awad.

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