Scienza chiama pace

Dalla Rassegna stampa

Per la pace e contro gli ordigni nucleari. Premi Nobel, scienziati e intellettuali saranno a Milano giovedì 18 e venerdì 19 per le due giornate della seconda conferenza mondiale «Science for Peace», nata dal progetto dei professor Umberto Veronesi (nella foto qui sotto), e dedicata alla diffusione della pace e alla riduzione degli ordigni nucleari a sostegno dei programmi di sviluppo. Il calendario prevede relazioni, tavole rotonde e lezioni magistrali con Nobel come Shrin Ebadi e Claude Cohen-Tannoudji e con personalità come Tara Gandhi ed Emma Bonino, oltre al concerto finale.
 
 Condizione per il progresso
 «Una cultura di pace, - spiega Umberto Veronesi (tra l’altro presidente della Fondazione che porta il suo nome e direttore scientifico dell’istituto Europeo di Oncologia) - cui la scienza contribuisce insieme alle altre aree di pensiero, è la condizione necessaria del progresso e dell’aumento del benessere. Serve soprattutto ai giovani, che hanno in mano il futuro». E prosegue raccontando il senso del suo impegno: «lo penso che tutti gli uomini di scienza, in particolare i medici, sentano la "missione" della pace. Chi sceglie di dedicare la vita a combattere il dolore non può non desiderare di annullare la guerra, che è il peggiore dei dolori. Io poi la guerra l’ho vissuta, da ragazzo, appena diciottenne, ne ho toccato con mano l’assurdità. Da allora ho pensato che, qualsiasi fosse stato il mio futuro, doveva essere senza guerre». Un impegno che tutti possono condividere, conclude Veronesi: «C’è un livello individuale e uno collettivo per lavorare per la pace. Come persona si può scegliere con consapevolezza la risoluzione pacifica delle conflittualità, in ogni nostro rapporto: a scuola, nello studio, sul lavoro, nella ricerca, nei momenti di socialità e così via. Oggi ricorrere all’aggressività è segno di debolezza. E a livello di collettività si può partecipare al grande fermento a favore della pace».
 
 Incontri e dibattiti
La due giorni si svolge nell’aula magna dell’Università Bocconi: giovedì, dalle 13.30, dopo i saluti delle autorità e la consegna del premio Art for Peace al regista Xavier Beauvois, con Paolo Mereghetti, seguono gli interventi del Nobel per la fisica Claude Cohen-Tannoudji, Dan Bitan, Francesco Rocca, Brian Wood, Telmo Pievani e numerosi altri. Venerdì alle ore 10.20 si svolge l’incontro «Verso un esercito unico europeo» con Emma Bonino, Richard Gowan e Fabio Mini, cui segue un dibattito sul tema del «Dialogo interreligioso» con monsignor Marcelo Sànchez Sorondo, Joseph Muttungal Thomas, Tara Gandhi e Giuseppe Laras, per continuare dalle 14.30 con la tavola rotonda su «Donne come vittime nelle aree di conflitto» con Shirin Ebadi, Tara Gandhi e Alberto Martinelli. L’evento si conclude venerdì sera con il concerto di Noa con Mira Awad (ore 21, ingresso libero previa iscrizione sul sito).

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