E Scalfari si autocensura sulla militanza con Bettino

Dalla Rassegna stampa

Sarà l'età, l'imbarazzo oppure la memoria degli anziani che molte volte, e opportunamente, diventa selettiva.
Nel suo lungo editoriale di ieri su Repubblica Eugenio Scalfari ha snocciolato il proprio curriculum politico. Nel fare le pulci a Matteo Renzi il fondatore del quotidiano di De Benedetti si dichiara «liberale di sinistra per formazione culturale» ed elenca: il voto per molti anni per il partito di Ugo la Malfa, poi per il Pci di Berlinguer, per il Pds, i Ds e il Pd. E i quattro anni da deputato socialista, dal 1968 al 1972? Scalfari non ne fa parola nella propria carriera di grande elettore. Possibile che mentre era alla Camera per il Psi non abbia mai votato per il Psi? Forse il giornalista si aspetta clemenza da parte dei lettori, che gli faranno passare il piccolo vuoto di memoria riguardo al partito di Bettino Craxi. Ma poi Scalfari nomina proprio Craxi, dicendo che il rottamatore gli somiglia, anche se Bettino «aveva una visione politica e Renzi no». Allora se lo ricorda, Craxi...
 

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