Saviano e Fazio: nessuna replica al movimento contro l’eutanasia

Dalla Rassegna stampa

Prima Maroni, oggi la vita. E così, nel batti e ribatti di polemiche sul programma «Vieni via con me» si spacca anche il Cda della Rai. Che se la scorsa settimana non aveva trovato l’intesa per varare l’ordine del giorno della maggioranza sul diritto di replica al ministro dell’Interno (Maroni poi è andato in Tv lunedì scorso) ieri con un sette voti a favore (i due consiglieri del centrosinistra Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten sono usciti per protesta, mentre il presidente Paolo Garimberti ha votato a favore) ha dato disco verde alle richieste avanzate dalle associazioni  pro-vita che con l’Udc di Pier Ferdinando Casini e il consigliere Rai, Rodolfo De Laurentiis chiedevano parità di trattamento in Tv dopo la partecipazione nel programma di Mina Welby e Beppino Englaro.
 
 Una richiesta bollata come«inaccettabile» da Fazio e Saviano. «Non siamo un talk show, né una tribuna politica», anche perché spiegano i due autori, «se ogni associazione che non si sente rappresentata chiedesse di dire la sua, non basterebbero mille puntate del programma».
 
 E più o meno così la pensa pure il direttore dì Raitre Paolo Ruffini che oggi stesso dovrà affrontare il nodo con il Dg Mauro Masi (anche nel pomeriggio di ieri i due si sono sentiti). Per il numero uno della terza rete, «sbaglia chi contrappone una storia a un’altra o equipara una tesi politica e costruisce uno scontro ideologico fra dolori. "Vieni via con me" - insiste Ruffini - non è un programma a favore della morte. Anche se ha sfidato in Tv il tabù della morte. Il programma racconta esperienze di vita, ed è stato capace di portare in prima serata temi difficili e angosciosi».
 
 Soddisfatto, invece, dell’esito della votazione in cda il consigliere Rodolfo De Laurentiis, autore dell’odg, secondo il quale, «la Rai deve dare voce a tutte le posizioni per far si che il pluralismo del servizio pubblico sia rappresentato».
 
 Contrarissimi gli altri due esponenti d’opposizione del cda, che prima di abbandonare la seduta hanno dato vita, si racconta al settimo piano di viale Mazzini, a un lungo corpo a corpo proprio con il centrista De Laurentiis. Esultano, naturalmente, le associazioni cattoliche, il Pdl, e l’Udc che con Roberto Rao commenta: «Grazie all’impegno dell’Udc, delle associazioni prolife, alle iniziative parlamentari bipartisan e a campagne di stampa come quella di «Avvenire» si sta registrando convergenza per garantire la partecipazione di chi vuole dare voce ai malati gravi che scelgono di lottare per la vita e ai loro familiari», e in questo senso prosegue l’esponente centrista aspettiamo «che il direttore di Raitre eserciti lo stesso ruolo di buon senso che ha permesso di chiudere le polemiche fra Maroni e Saviano».
 
 Oggi, dunque, il faccia a faccia a viale Mazzini. Da una parte del tavolo Mauro Masi, dall’altra Paolo Ruffini. L’odg votato ieri ha solo una funzione di indirizzo, ma chiaramente il direttore generale può chiedere il rispetto degli indirizzi votati dal consiglio di amministrazione. Come se ne uscirà? E soprattutto, Fazio e Saviano, come reagiranno a un’eventuale decisione in tal senso, contro il loro parere? Andranno in onda?

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