Articolo di Marco Moussanet pubblicato su Il sole 24 ore, il 17/03/11
Il sostegno economico-finanziario a Tokyo verrà discusso entro la fine della settimana dai paesi membri del G-7. Il tema della sicurezza energetica verrà invece affrontato nelle prossime settimane in sede G-20. Ecco le principali iniziative annunciate dalla Francia, che ha la presidenza contemporanea delle due organizzazioni internazionali, in relazione a quanto sta avvenendo in Giappone.
Il ministro dell'Economia Christine Lagarde ha infatti sottolineato ieri che «siamo in presenza di una situazione drammatica sul piano umano e ambientale, ma anche, in prospettiva, economica». Ha quindi deciso che entro la fine della settimana si svolga un vertice - in teleconferenza dei ministri finanziarie dei governatori delle banche centrali dei Grandi del mondo per decidere cosa fare concretamente per sostenere il Giappone, a partire dall'impegno a sottoscrivere eventuali emissioni obbligazionarie straordinarie.
Il presidente Nicolas Sarkozy dal canto suo, pur confermando la scelta nucleare francese, ha auspicato che «venga intensificato lo sforzo di armonizzazione e miglioramento delle norme di sicurezza a livello europeo e internazionale». La Francia «assumerà quindi l'iniziativa di riunire quanto prima i ministri dell'Energia e dell'Economia del G20 per un confronto complessivo sulle grandi opzioni energetiche del mondo di domani».
Va detto che la Francia ha ovviamente su questo tema una sensibilità e un'esperienza particolari. Sul suo territorio ha 58 impianti nucleari, tre in più rispetto al Giappone, e il 78% della sua energia viene prodotta dalle centrali atomiche. Campione mondiale di nucleare (nessun altro Paese ha una simile percentuale e nessun altro ha una tale filiera industriale, che va dalle miniere di uranio al trattamento delle scorie), è anche campione di sicurezza: dall'entrata in funzione della prima centrale, nel 1977, c'è stato un solo incidente di una certa gravità, di livello 4 su una scala di 7, nel 1980.
Questo non vuol dire che anche in Francia non ci siano timori e periodici dibattiti sul tema, incentrati soprattutto sull'anzianità del parco nucleare e sull'opportunità, sollecitata dai produttori, di allungarne il periodo di vita. Se infatti l'età media delle centrali francesi è di 25 anni ben 34 hanno più di 27 anni, tra cui due hanno 34 anni e altre due ne hanno 33.
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