Sarà iscritto all’anagrafe il bimbo con due madri: “Non possiamo dire no” Il Comune: una forzatura ignorare il tribunale Toccherà al ministero l’eventuale cancellazione.

Il nome di Mattia oggi sarà trascritto nell’elenco dei cittadini residenti all’estero dell’anagrafe di Torino. La decisione è stata presa ieri sera in una riunione tra il sindaco, il responsabile dell’ufficio Stato civile e quello dell’avvocatura. Nel registro torinese, come in quello spagnolo, il bambino di quattro anni nato a Barcellona avrà due mamme: quella spagnola, che lo ha partorito, e quella italiana che ha donato l’ovulo fecondato e impiantato nell’utero della compagna.
Nelle ultime 48 ore, mentre montava la polemica politica, i dirigenti di anagrafe e avvocatura di Palazzo Civico hanno analizzato il caso. Il dossier è finito nelle mani del sindaco Piero Fassino che al ritorno da Roma si è anche confrontato con il prefetto di Torino, Paola Basilone. Il Comune ha già chiesto, tramite gli uffici di piazza Castello, un parere al governo sul da farsi. Ma alla fine la strada maestra, di fronte ad una sentenza della Corte d’appello di Torino che ordina la trascrizione, è ottemperare al dispositivo del giudice ed eseguire la registrazione di Mattia. "Una sentenza non si può non applicare" dicono sostanzialmente i tecnici del Comune nella relazione. Se poi arriverà una nuova sentenza della Cassazione a ribaltare tutto, o un parere contrario da parte dell’esecutivo, si esaminerà di nuovo la situazione. Ma la responsabilità, a quel punto, non sarà di Palazzo Civico: di fronte ad un atto del ministro degli Interni Angelino Alfano, già intervenuto sulla registrazione delle nozze gay, il carico della scelta anche di fronte alla magistratura sarà del governo e non del Comune che ha l’obbligo di eseguire la sentenza.
La Lega Nord comunque organizza per domani una manifestazione di protesta davanti all’anagrafe. Ma se Palazzo Civico avesse scelto di temporeggiare sarebbe stata una forzatura. E si sarebbe potuto profilare il reato di abuso d’ufficio per i dirigenti che non avessero rispettato il dispositivo dei giudici. La decisione della Corte d’appello del Tribunale di Torino, a cui si è rivolta la mamma torinese del piccolo per veder riconosciuti i diritti di suo figlio in Italia, deve essere rispettata. Il dispositivo ribalta la decisione dei giudici di primo grado che avevano dato torto alla madre (che in Spagna si è prima sposata e poi ha divorziato dall’altra mamma) negando a Mattia, per questione di "ordine pubblico", il diritto a essere registrato e a diventare cittadino italiano. Per la Corte d’appello, invece, l’interesse prioritario è quello del bambino per cui l’anagrafe deve registrare la nascita.
Il Comune ha trenta giorni di tempo per farlo da quando è stata notificata la sentenza, il 24 dicembre. La scelta è ormai stata presa e oggi il piccolo verrà inserito. "Sono felice, molto felice — dice la madre di Mattia — abbiamo raggiunto il risultato: pieno riconoscimento dei diritti per mio figlio, compreso quello di avere due genitori. Certo, mi preoccupa la decisione della procura di ricorrere in Cassazione: vedremo cosa succederà".
È probabile che lunedì il sindaco Fassino faccia in Sala Rossa comunicazioni sul caso. Di sicuro a esultare sarà il consigliere radicale del Pd, Silvio Viale, che in questi giorni ha fatto pressing sul primo cittadino. Ancora ieri sera, poco prima della scelta definitiva presa da Fassino, aveva chiesto al sindaco, racconta, di "forzare la mano, cosa che non ha fatto per la registrazione dei matrimoni gay celebrati all’estero. Nel caso del bimbo con due madri l’eventuale cancellazione del prefetto non toglierebbe nulla al grande valore sociale e civile della registrazione. In Consiglio comunale mi aspetto notizie positive". Di parere opposto altri consiglieri, come il vicepresidente della Sala Rossa, Silvio Magliano (Ncd), tra gli eletti che chiedevano di temporeggiare.
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