«Sarà la Camera a stoppare la richiesta»

In attesa delle decisioni della procura di Napoli, il Pdl fa muro contro l'ipotesi di accompagnamento coatto di Silvio Berlusconi. Fabrizio Cicchitto è durissimo: «Se i magistrati di Napoli chiederanno l'accompagnamento coatto del premier, noi lo rimanderemo subito indietro. Spero - avverte il capogruppo alla Camera - che non facciano un atto di così grave irresponsabilità e così marcatamente destabilizzante: ma se questo accadesse, tutto il Parlamento dovrebbe rispondere. In ogni caso non credo che verranno a prenderlo i Carabinieri, non siamo ancora ai tempi di Pinochet».
Sulla stessa linea praticamente tutti i deputati pidiellini. «È stata avanzata l'ipotesi aberrante che la magistratura di Napoli richieda per il Presidente del Consiglio l'accompagnamento coatto e Cicchitto augurandosi che la procura di Napoli non arrivi a ipotizzare un'operazione così destabilizzante ha detto che essa verrà respinta dal Parlamento. E comunque, se avvenisse, non bi- sogna dimenticare che ci si trova anche davanti ad un clamoroso caso di incompetenza. Si tratterebbe di una iniziativa aberrante», taglia corto Osvaldo Napoli, che del gruppo è vicepresidente.
Lo scontro con le opposizioni è frontale, visto che dal Pd al Terzo Polo e all'Idv è tutto un coro che contrasta le tesi di Cicchitto e invita il presidente del Consiglio ad aderire alla richiesta dei giudici napoletani. Richiesta rafforzata in qualche modo dalle affermazioni del presidente dell'Anm, Luca Palamara: «Se fossi io ad indagare, ricorrerei a tutti gli strumenti. E l'accompagnamento coattivo è una possibilità che sicuramente praticherei».
Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, auspica che Berlusconi non si sottragga dalla convocazione trasmessa dai magistrati che indagano sul caso Tarantini e che intendono ascoltarlo come parte lesa dalle attività del faccendiere barese: «Mi auguro - annota che il presidente del Consiglio dia il buon esempio e prenda la decisione più ragionevole che è quella di presentarsi di fronte ai magistrati come farebbero tanti normali cittadini».
Favorevole all'iniziativa della Procura campana anche la pd Pina Picierno: «I magistrati devono essere messi nelle condizioni di poter svolgere il loro lavoro con serenità e queste continue ingerenze della maggioranza sul loro operato non aiutano affatto. Cicchitto, invece di trasformare il gruppo del Pdl e tutto il Parlamento in un'appendice del collegio difensivo di Berlusconi, dovrebbe pretendere comportamenti istituzionali decorosi e massima trasparenza. Berlusconi - conclude - dovrebbe smetterla di mettere in campo cavilli da azzeccagarbugli e dovrebbe presentarsi al più presto davanti ai giudici che chiedono di sentirlo come testimone».
Toni assai aspri all'indirizzo di Cicchitto arrivano dall'Idv: «Le parole di Cicchitto puntualizza il vice capogruppo dell'Italia dei Valori a Montecitorio, Antonio Borghesi sono inaccettabili e fuori luogo. A commettere un atto d'irresponsabilità fortemente destabilizzante non sono certo i magistrati, che fanno solo il proprio dovere, ma, semmai, è un presidente del Consiglio che si rifiuta di presentarsi davanti a loro per testimoniare. Infelice poi - aggiunge Borghesi - e del tutto fuori luogo, la citazione di Pinochet. Facciamo presente all'onorevole Cicchitto che, per fortuna, nel nostro Paese non siamo ancora al punto in cui la magistratura è sottomessa al potere politico». Infine la radicale Emma Bovino: «Il premier non ha capito che con A. potere viene la responsabilità. Le elezioni legittimano qualcuno, ma poi la legittimità la si guadagna giorno per giorno».
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