«Sanità, danno per 130 milioni»

Un danno erariale nella sanità del Lazio pari a 130 milioni di euro, la metà di quello registrato (256 milioni) in tutta Italia. Lo denuncia il procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, nella relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011 della magistratura contabile. «Quel dato ci era stato già formalmente comunicato - ricorda la presidente della Regione, Renata Polverini -. Io lo avevo già annunciato anche se forse non avevamo dato la cifra». Nella sanità «si intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattive gestioni favorite dalle carenze del sistema dei controlli», precisa Ristuccia. Tra le irregolarità, di significativa rilevanza l'ipotesi di danno erariale per frodi nella gestione di case di cura convenzionate per irregolari erogazioni di prestazioni riabilitative. Le tipologia più ricorrenti delle pronunce hanno riguardato, sotto vari profili, «la materia delle risorse umane (irregolari trattamenti economici al personale, illegittima attività privata dei medici), seguite da quelle relative a danni erariali da attività contrattuali e da quelle concernenti risarcimenti a terzi per errori sanitari».
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