Sanatoria per ville a schiera e garage Piano casa, l'opposizione si spacca

Si spacca l'opposizione, esulta la maggioranza. Due emendamenti del Pd al Piano casa regionale in discussione alla Pisana mandano in frantumi l'unità della minoranza. Alle 20.30, dai democratici (Marco Di Stefano in testa) arriva la proposta di un emendamento all'articolo 3 che prevede la possibilità di ampliare la cubatura delle villette a schiera e una sorta di "sanatoria" per la trasformazione di garage, cantine e soffitte in abitazioni.
La giunta dà parere favorevole. Il resto dell'opposizione (Api a parte) è contraria. Il Pd si spacca: escono dall'aula in 5 (Foschi, Perilli, D'Annibale, Lucherini, Dalia). Giuseppe Parroncini vota contro. Restano gli altri 5 (Montino, Mancini e Valentini sono assenti) ad appoggiare l'emendamento: «Con questo piano le case uni e plurifamiliari, spesso di piccola metratura – spiega Di Stefano - avrebbero così avuto una espansione di giusto qualche metro quadro. Sarebbe stata una presa in giro. Col nostro emendamento, invece, le metrature potranno aumentare, anche della cubatura degli "edifici tecnici" esistenti, come ad esempio lavatoi e garage che purtroppo, troppo spesso, sono stati venduti alle famiglie a prezzi come se fossero abitabili».
Una spiegazione che non convince l'opposizione. Verdi e Sel si scagliano contro il Pd: «I loro emendamenti peggiorano il Piano - si sfoga Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi - questa è una legge che rappresenta una regalia alla speculazione e non un aiuto ai cittadini». Luigi Nieri, numero 1 di Sel, considera «gravissimo l'errore del Pd perché saranno immobiliaristi, costruttori e speculatori a trarne maggiore beneficio». Dello stesso tenore sono anche le dichiarazioni di Fds e Radicali. Enzo Foschi, consigliere del Pd, spiega così la sua uscita dall'aula: «Ci siamo resi conto all'ultimo momento delle pesanti conseguenze di quest'emendamento e abbiamo ritirato la nostra firma. Ma è importante sottolineare il giudizio complessivamente negativo di tutta l'opposizione a questo piano casa». Nonostante i tentativi di gettare acqua sul fuoco, però, la spaccatura di ieri potrebbe segnare il cammino di questa legge che dovrebbe arrivare tra stasera e domani all'approvazione definitiva.
Nella maggioranza resta viva la tentazione (finora frenata dall'assessore Luciano Ciocchetti) di ricorrere a un maxi emendamento che troncherebbe qualsiasi confronto. Ma se permarranno le divisioni dentro la minoranza è facile prevedere un agevole via libera per un Piano che, appena poche ore prima delle divisioni, in una conferenza stampa unitaria, l'opposizione aveva definito «eversivo». Sel e Verdi hanno anche fatto i conti: se il piano venisse approvato così, «darebbe il via libera a una colata di cemento pari a 50 milioni di metri cubi nell'intero territorio della Regione, con 1.500 ettari di parchi, 500 ettari di aree agricole e oltre 3mila aree destinate a verde e servizi, persi definitivamente». Netta la contrarietà anche da parte dell'Istituto nazionale di urbanistica, «preoccupato per una legge che produce nuove rendite a vantaggio dei pochi che riusciranno a salire sul treno della deroga».
© 2011 La Repubblica – cronaca di Roma. Tutti i diritti riservati
SU