"Salvo grazie al coraggio di chi ha filmato il pestaggio"

Dalla Rassegna stampa

 

Il video è stato quanto mai utile per meglio accertare i fatti. E’ apprezzabile che ci sia stato un numero consistente di persone che con coraggio si sono dette pronte a testimoniare, realizzando e consegnando i filmati». In poche parole Cesare Piraino, l’avvocato di Stefano Gugliotta, spiegava così ieri, prima ancora che il venticinquenne fosse scarcerato, l’importanza della mobilitazione dei residenti di via Pinturicchio che dai balconi avevano visto e filmato il pestaggio della polizia la sera di Roma-Inter. Il gip Aldo Morgigni aveva appena disposto la fine della custodia cautelare per «mancanza di esigenze» del ragazzo del Flaminio: «Sono soddisfatto che il ragazzo esca di carcere. Mi auguro che nell’atto del giudice delle indagini preliminari vi sia anche una valutazione sui gravi indizi contestati a Gugliotta. Se non fosse così, vuole dire che le accuse nei confronti del mio assistito permangono e questo non mi sembra giusto» aggiungeva il penalista, lanciando un ponte per quanto accadrà nei prossimi giorni.
«E’ la vittoria della democrazia e del buonsenso, malo spumante lo stapperemo quando si farà piena luce su quanto accaduto mercoledì scorso. Lo stapperemo quando potremmo festeggiare la liberazione di Manuele De Gregorio e Stefano Carnesale, del giovane investito e degli altri eventuali innocenti incarcerati ingiustamente» dicevano i consiglieri provinciali Marco Palumbo e Paolo Bianchini e il consigliere regionale Enzo Foschi che in mattinata avevano visitato i giovani nel carcere. Domani gli stessi consiglieri torneranno a Regina Coeli. «Non è una vittoria politica o personale, ma solo un successo della giustizia, sia pure tardivo» diceva Stefano Pedica, coordinatore dell’Idv Lazio, che nei giorni scorsi aveva visitato il ragazzo. Anche per il consigliere comunale Pdl Ugo Cassone è «giusto che il giovane possa abbandonare il carcere. Sono certo che domani (oggi, ndr) in consiglio comunale sarà votata in maniera
bipartisan la mozione presentata da me e dalla collega Cirinnà che richiede di fare chiarezza sugli episodi occorsi dopo la finale di Coppa Italia».
Prima della scarcerazione il caso Gugliotta era arrivato nel pomeriggio anche in Parlamento: il ministro Elio Vito aveva spiegato che se «venissero accertate al termine dell’indagine responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell’ordine, il ministero dell’Interno si costituirà parte civile». Vito aveva poi ricordato i precedenti per «rapina, lesioni personali, guida in stato di ebbrezza e per uso di droga», e questo aveva scatenato la reazione di Mario Staderini dei Radicali che parlava di un «intervento letteralmente sconcertante. Fare riferimento a segnalazioni e denunce per una persona che al casellario giudiziario risulterebbe incensurata e senza carichi pendenti è un tentativo vergognoso di manipolare l’opinione pubblica».
E intanto il consigliere comunale del Pd Athos De Luca ha esortato il Campidoglio a costituirsi parte civile a favore di Gugliotta: «L’amministrazione ribadirebbe che la lotta alla illegalità venga sempre perseguita nel rispetto dei diritti dei cittadini e non consentendo mai il ricorso alla violenza ingiustificata, per evitare che si ripetano casi come quello che ha visto vittima il giovane Cucchi».

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