Rutelli lascia il Copasir, pronto D'Alema

Francesco Rutelli ha reso pubbliche ieri le sue «dimissioni irrevocabili» da presidente del Copasir presentate venerdì scorso. Ed è polemica sul candidato in pole position alla sua successione (annunciato ieri da Repubblica), Massimo D´Alema. Nel centrodestra non si registrano «pregiudizi» sull´ex ministro degli Esteri del governo Prodi. Perplessità e riserve arrivano dai dipietristi e da Marco Pannella.
Le dimissioni dalla presidenza del Copasir, ha precisato lo stesso Rutelli in una lettera inviata ai membri del Copasir di cui ha informato i capigruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, e alla Camera, Dario Franceschini, non erano «un atto dovuto» perché «non sono previste né dalle norme, né dalla prassi». Ma s´è trattato di una «autonoma scelta politica» affinché «il Copasir, che ha svolto un lavoro senza precedenti, possa proseguire il suo operato con linearità, senza incontrare alcun ostacolo di carattere politico» dopo la nascita dell´Alleanza per l´Italia (di cui è presidente). E il suo passaggio al gruppo Misto del Senato. Apprezzamenti per il lavoro di Rutelli arrivano dalla maggioranza. Il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, e il suo vice Gaetano Quagliariello, hanno «definito le sue dimissioni «un gesto frutto di sensibilità, ma affatto dovuto». Sulla stessa linea Carmelo Briguglio, finiano e vicecapogruppo Pdl alla Camera, («È stato un ottimo presidente», sottolinea), che, a proposito del candidato alla successione, aggiunge: «D´Alema ha la statura per andare a dirigere il Copasir, organismo squisitamente bipartisan». Non tutti, però, in particolare nella minoranza, sono d´accordo. Per il senatore dell´Idv, Giuseppe Caforio, «la partita non è ancora chiusa anche perché resta da vedere chi del Pd uscirà dal comitato». Per Pannella, «Berlusconi non ha perso il vizio se, dopo averlo candidato alla massima responsabilità dell´Europa, oggi indica D´Alema a controllore parlamentare dei servizi segreti del nostro Paese». Favorevole il dalemiamo Nicola La Torre: «Con l´aria che tira ci vogliono proprio figure di primo piano. E poi, se è il Pdl che vuole D´Alema...».
Il successore di Rutelli erediterà due compiti delicatissimi. L´attuazione dell´unico punto finora rimasto disatteso della legge di riforma dell´intelligence: l´accesso, passati 30 anni, ai documenti coperti da segreto di Stato. E un eventuale cambio entro l´anno al vertice dei due servizi segreti - in particolare l´interno Aisi (ex Sisde) - di cui oggi, soprattutto fra il centrodestra, molti si lamenterebbero per le numerose defaillance sulla protezione del premier: la sicurezza di Villa Certosa più volte violata dai fotografi. Poi, l´aggressione di piazza Duomo a Milano. Il capo dell´Aise (ex Sismi), potrebbe essere designato a capo di Stato maggiore della Marina.
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