Ru486, il Senato verso la richiesta di stop

Dalla Rassegna stampa

 

Dovrebbe contenere la richiesta di sospendere la procedura per introdurre in Italia la Ru486 la relazione finale dell`indagine conoscitiva dei Senato, in discussione da domani e che sarà resa nota giovedì. La bozza dei testo, che doveva restare riservata ai componenti della Commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama, è stata pubblicata ieri dal sito dell`Aduc, associazione di area radicale. Chiaro l`intento: svelare le proposte sulle quali i senatori si confronteranno da oggi e sottoporle a critica preventiva. Una strategia che traspare dalle stesse dichiarazioni della parlamentare pd-radicale Donatella Poretti, che ha commentato la bozza insinuando un «intento di ostacolare il lavoro dell`Aifa». Una polemica che non stupisce. Le 23 pagine dei testo si chiudono infatti con una proposta ben precisa, che non poteva che trovare contrari i fautori della pillola abortiva: «Poiché la procedura di immissione in commercio della specialità Mifegyne per mutuo riconoscimento fin qui seguita dall`Alfa non ha previsto la verifica della compatibilità con la normativa vigente (la legge 194 ndr) la Commissione propone di sospendere tale procedura per chiedere e acquisire il parere del ministero competente in materia, consentendo, ove si ritenga necessario, di riavviare la procedura dall`inizio». La bozza auspica anche «una richiesta di arbitrato che riapra la discussione di merito sul rapporto rischi/benefici e ponga in essere una nuova istruttoria e deliberazione dell`Emea». L`arbitrato può essere attivato quando uno Stato membro, avendo rilevato possibili rischi per la sanità pubblica, non intenda riconoscere il farmaco. «Le audizioni in Commissione - ha chiarito in serata il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella - hanno dimostrato la necessità di un`indagine parlamentare». In particolare l`audizione del direttore dell`Ufficio legale dell`Emea (l`agenzia europea del farmaco) «ha segnalato la necessità che l`Aifa chiedesse al Ministero competente, prima di riunire il suo Consiglio di amministrazione, un parere di compatibilità fra l`utilizzo della Ru486 e la normativa italiana. Nessuna volontà quindi di ostacolare l`Aifa ma la necessità di rispettare pienamente la legge 194 e di stabilire quali siano le competenze dei diversi soggetti istituzionali coinvolti».

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