Ru486, nuovo ok dell'Aifa ma Sacconi tenta lo stop

Spetta al Governo decidere le misure applicative della delibera dell`Agenzia italiana del Farmaco sulla pillola abortiva Ru486 perché l`Aifa, in quanto organo tecnico scientifico «ha competenze limitate al regime di fornitura-modalità di dispensazione del farmaco». Dunque, il Cda dell`Alfa, che ieri si è riunito, ha di fatto ribadito la legittimità della propria delibera emessa lo scorso 30 luglio e ha rimesso nelle mani del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, «l`emanazione dei provvedimenti applicativi e specificativi» della stessa, «atti a garantire il pieno rispetto della 194/78 nonché l`osservanza sul territorio delle modalità di somministrazione del farmaco».
ISTERIE DI GOVERNO
Quella delibera, inoltre, aggiunge l`Alfa, «è pienamente coerente con l`esigenza di garantire che il percorso abortivo avvenga in ambito ospedaliero». Sacconi ci sta: «Ribadisco che se non si riscontrerà la effettiva, diffusa, pratica del ricovero ospedaliero ordinario per le persone sottoposte ad aborto farmacologico, si evidenzierà una manifesta incompatibilità con la legge 194, di cui dovrebbero prendere atto Parlamento e Commissione europea per le decisioni conseguenti». La sottosegretaria Eugenia Roccella affonda la lama: «Ponzio Pilato in confronto all`Aifa era un decisionista». Compatta l`opposizione parlamentare - Pd, Idv, Radicali - e quella extraparlamentare, Pdci, Rc, Sl, nel difendere la decisione dell`Agenzia. «E una riprova della serietà del percorso che l`agenzia stessa ha svolto finora per l`adozione di questo farmaco. La delibera è sempre stata rispettosa della legge 194 ed è per questo che oggi l`Aifa ha ritenuto di confermarlo. Credo perciò che il ministro Sacconi possa stare tranquillo», commenta Anna Finocchiaro, capogruppo Pd a Palazzo Madama. Idem Vittoria Franco. «Quanto tempo - chiede Ignazio Marino, presidente della Commissione d`inchiesta sul Servizio sanitario nazionale - dovranno attendere i ginecologi del Servizio sanitario nazionale prima che il Governo li autorizzi a poter utilizzare la Ru486?». Il Pd adesso chiede l`atto finale: la pubblicazione della delibera Aifa in Gazzetta ufficiale. Finisce così anche l`ultimo tentativo della maggioranza di ritardare l`ingresso in Italia dell`utilizzo della pillola già ampiamente sperimentato in moltissimi altri paesi. Ci aveva ostinatamente provato il presidente della Commissione Sanità in Senato, Tomassini, attraverso l`indagine conoscitiva sulla Ru486. «Una lezione di rispetto delle leggi e delle procedure», la decisione dell`Aifa, secondo Donatella Poretti, dei Radicali. «Ora ci aspettiamo, insieme alle donne, che il governo sciolga gli indugi e che solleciti le Regioni a rendere disponibili nei presidi sanitari la RU486, garantendo la piena tutela della salute delle donne, come prevede la legge 194», commenta l`Aied, Associazione Italiana per l`Educazione Demografica.
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