Romney-Santorum oggi le primarie sfida all'ultimo voto

Lotta incertissima tra Rick Santorum e Mitt Ronmey alla vigilia delle due primarie in Arizona e Michigan che potrebbero stravolgere la battaglia per la nomination repubblicana: i sondaggi mostrano un testa a testa in ambedue gli Stati. E intanto il presidente Barack Obama vola: se si votasse oggi, avrebbe un vantaggio di più del 10% sui due principali candidati repubblicani.
Toccherà quindi aspettare questa sera (domani mattina in Italia) per sapere se l'ex frontrunner del Grand Old Party, Romney, sarà capace di tornare alla vittoria.
In tal caso, vorrà dire che si sarà ripreso dalla batosta di qualche settimana fa (quando perse in Colorado, Minnesota e Missouri), pronto a rafforzare la sua leadership in vista del Super martedì del 6 marzo, con ben dieci Stati al voto. In caso contrario, un'affermazione di Santorum porterebbe la destra nel caos. E in molti pensano che il partito repubblicano mollerà definitivamente Mitt, l'ex «predestinato», per lanciare in campo un nome nuovo. Quello che appare molto probabile è che gli strateghi della destra faranno di tutto per evitare che a battersi contro Barack Obama il prossimo novembre sia Rick Santorum. Lo ritengono inadeguato. Le sue posizioni troppo estremiste possono permettergli di conquistare gli elettori del Tea Party, ma per molti non avrebbe chance reali di conquistare la Casa Bianca.
Una preoccupazione confermata dalle ultime uscite di questo avvocato oltranzista. Dopo aver demonizzato la contraccezione e l'interruzione volontaria della gravidanza, l'ex senatore della Pennsylvania ha lanciato le sue ultime «crociate» contro l'università, definita covo di professori di sinistra, e addirittura attaccando un mito nazionale come John Fitzgerald Kennedy.
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