Roma, la prefettura non chiarisce le regole ed è scontro Pd-Pdl

«I gladiatori», le stoccate tra le due candidate,l ‘affluenza in calo. La prima giornata elettorale, a Roma, è segnata dalle polemiche. E oggi, probabilmente, sarà anche peggio. La corsa tra Emma Bonino (centrosinistra), e Renata Polverina (centrodestra), si annuncia serrata e nei seggi si prevede battaglia. 15 mila «gladiatori» messi in campo dal Pdl sono pronti. E ieri sera, in una nuova riunione operativa, hanno ricevuto le ultime indicazioni: «Contestare i voti dubbi, o le schede che gli altri vogliono annullare. Solo così si potrà ridiscuterle».Ieri, invece, i presidenti dei seggi hanno preso visione della circolare della Prefettura sulle istruzioni per il voto. Ognuno, però, la interpreta come vuole, visto che le indicazioni contenute appaiono contraddittorie.
Da una parte, infatti, «una scheda che porta il nome di un politico non in lista, è riconoscibile e quindi da annullare». Dall’altra, però, «il voto si può ritenere valido se risulta manifesta la volontà dell’elettore e l’errore possa ritenersi frutto di ignoranza». Su questo, naturalmente, la politica si è divisa. Secondo Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, «la circolare, che richiama anche una sentenza del Consiglio di Stato del 2006, dà indicazione per il favor voti». Secondo Marco Miccoli (Pd) «quelli del Pdl sono Azzeccagarbugli: lo stesso Ministero dell’Interno afferma che la giurisprudenza prevalente in materia parla di annullamento del voto, in caso di segni riconoscibili».
Anche la Bonino è dello stesso avviso: «Le schede con voti di gente non in li sta non solo valide. Lo dice la legge e anche un simpatico libretto fatto dalla Lega». Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, le ha risposto: «La Bonino mente a urne aperte. Non bastano i pacchi bomba a sabotare il voto? Si vuole imbrogliare ancora?». L’esito delle elezioni, così, potrebbe dipendere da due fattori: l’affluenza e la scelta dei presidenti di seggio. Sul primo aspetto, nel Pdl - visti i dati della giornata - sono pessimisti: nel Lazio, alle 19, aveva votato il 31,5%, dato di molto inferiore a quello delle Regionali 2005 (41%). «L’affluenza così bassa ci penalizza», dicono dal centrodestra. E un mese fa, il responsabile elettorale del Pdl Ignazio Abrignani aveva «avvertito» i coordinatori: «Non votiamo il 28 e 29 marzo, quando ci sono le vacanze pasquali». Sui presidenti, invece, c’è stato un gran movimento: il Pdl, che a Roma governa con Gianni Alemanno, ne avrebbe piazzati 700 sui circa 2.400 seggi cittadini: Le due candidate, anche ieri, hanno litigato a distanza.
La Polverini ha attaccato la Bonino sul suo intervento, nel sabato del «silenzio», a Radio Radicale: «Ha sbagliato a parlare, è stata una caduta di stile». La candidata del centrosinistra ha replicato: «Renata è un po’ confusa... Radio Radicale è un organo di partito. Se vuole, però, facciamo cambio. Lei va in radio, io in tivù al posto di Berlusconi...». Stasera il verdetto.
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