Rom, stop alla discriminazione

Alla vigilia del secondo summit dell’Unione europea sui rom, in programma a Cordoba domani, Amnesty
international ha chiesto alla Ue e ai suoi Stati membri di intraprendere iniziative concrete per spezzare il ciclo di discriminazione, povertà ed esclusione che colpisce le comunità rom in Europa. «Nonostante la massiccia discriminazione nei confronti di milioni di rom in tutto il continente, la Ue non sta chiamando gli Stati membri a rispondere delle loro azioni quando questi vengono meno alle loro responsabilità - ha dichiarato Claudio Cordone, segretario generale ad interim di Amnesty international -. I leader europei devono adottare un piano d’azione concreto per affrontare le violazioni dei diritti umani che colpiscono le comunità rom. Devono prendere posizione contro gli attacchi razzisti e le espressioni di odio e assumere iniziative efficaci per porre fine alla discriminazione nell’accesso agli alloggi, all’educazione, ai servizi sanitari e all’impiego». L’organizzazione ha ripetutamente messo in luce le responsabilità dei governi per
non aver posto fine alla segregazione in ambito scolastico e non aver garantito il diritto delle comunità rom a un alloggio adeguato. In un documento diffuso ieri, intitolato "Stop agli sgomberi forzati dei rom in Europa", international descrive una serie di casi in cui le comunità rom sono state vittime di sgomberi forzati.
Il documento di Amnesty international mostra come le autorità di diversi Paesi europei, quali Bulgaria, Grecia, Italia, Romania e Serbia, abbiano portato a termine sgomberi forzati in violazione dei loro obblighi internazionali. «L’assenza di soluzioni abitative alternative adeguate o il trasferimento in campi isolati
aumenta ulteriormente la segregazione delle comunità rom», afferma Amnesty. «I rom sono cittadini d’Europa e i leader europei devono garantire che abbiano gli stessi diritti e responsabilità, in quanto loro connazionali - ha aggiunto Cordone -. Nell’Europa del XXI secolo non possono esistere cittadini di seconda classe».
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