Risolverà tutto il generale Spread

Dalla Rassegna stampa

Nella confusione si cela sempre un ordine, una razionalità che emerge negli esiti finali di un processo di distruzione/creazione. È la realtà nel suo farsi e disfarsi e la vita politica ne è uno degli esempi più grandi. Così il colpo di coda di Berlusconi ha sprigionato già un inizio e una fine, un vuoto e un pieno che presto saranno chiari a tutti. Il Cavaliere ha tracciato la rotta con veemenza, ma non ne conosce l’approdo. L’inizio è la disgregazione del Pdl e l’allontanamento del suo fondatore verso un’altra scena, quella che in un film precede i titoli di coda. La fine è la nascita quasi parallela di un altro soggetto politico destinato a contaminarsi con i partiti già esistenti e culturalmente affini. Tra l’inizio e la fine ci sarà un percorso accidentato, una lunga e dolorosa traversata nel deserto. Ma l’esito sarà quello che ho sintetizzato: l’inizio si risolverà in una testimonianza di una stagione che non ha saputo rinnovarsi; la fine produrrà un altro contenitore politico che si riempirà di idee e visioni per il domani. Il paradosso del berlusconismo nella sua fase decadente è tutto qui: l’inizio è il passato, la fine è il futuro. Le linee di frattura sono evidenti. Il blocco politico che ha segnato vent’anni di storia italiana si spezzerà in tre eserciti: 1. la nuova guardia repubblicana di Berlusconi; 2. i reduci della battaglia di Alleanza nazionale; 3. i centurioni traditi dall’imperatore, quelli della prima linea della legione di Forza Italia. Il primo esercito marcerà contro tutto e tutti. Gli altri due dovranno allearsi e costruire un avamposto politico lontano dal fortino del loro ex capo. La guardia repubblicana marcerà suonando le trombe dell’antipolitica; i reduci di An e i centurioni di Forza Italia riprenderanno a fare politica. Da una parte la distruzione per catturare i voti costi quel che costi, dall’altra la costruzione di un nuovo immaginario per trovare soluzioni concrete al domani. Il teatro di questa guerra non sarà in Italia come pensano nel bunker della guardia repubblicana di Berlusconi, ma nel cuore dell’Europa, in Belgio. Napoleone andò incontro al suo destino a Waterloo. Sbagliò tattica. E perse tutto. Il Cavaliere avrà la resa dei conti a Bruxelles, di fronte all’esercito di un avversario che l’ha già disarcionato, il generale Spread. E perderà.

 

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