Riservato - Un vice di troppo

Con una mano ha dato a Enrico Bondi il mandato di tagliare i costi della pubblica amministrazione, con l'altra ha nominato ben due vicesegretari della presidenza del Consiglio (la legge ne prevede uno solo) senza pubblicarne gli emolumenti. Per questo Mario Monti è finito nel mirino del radicale Maurizio Turco che ha presentato un'interrogazione parlamentare, poi inspiegabilmente ritirata.
Interpellato da "l'Espresso", Turco non ha voluto commentare le ragioni del ritiro, ma nel documento ipotizza la nullità della nomina di Federico Toniato assunto a Palazzo Chigi direttamente come vicesegretario, insieme a Umberto De Augustinis, magistrato ordinario fuori ruolo che è anche vice capo dipartimento affari giuridici.
Doppio incarico anche per il segretario generale Manlio Strano, che risulta anche consigliere della Corte dei conti. Ormai a occuparsi della giungla degli incarichi sarà il successore di Monti, che dovrà decidere se sia ancora legittimo mantenere in ruolo Mauro Masi, indimenticato direttore generale Rai e attualmente ad della Consap, così come Roberto Alesse, garante sugli scioperi nei servizi pubblici, che non presta servizio alla presidenza dal 2003. In tutto, secondo Turco, per i comitati e le commissioni istituite presso la presidenza del Consiglio sono remunerati almeno 191 tra presidenti, presidenti onorari, componenti ed esperti.
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