"La ripresa parte dall'Expo di Milano"

Eccolo, il segno annunciato e promesso. La prima uscita pubblica del presidente Enrico Letta, escluse quelle di routine e le visite ad alcuni leader europei, è a Milano, nella sede di Expo. Il presidente del Consiglio, che nel 2008 da sottosegretario del Governo Prodi si era occupato dell’esposizione dedicata al tema Nutrire il Pianeta Energia per la Vita, portando tra l’altro i primi 5 milioni in cassa, dà lo slogan - «Milano diventa capitale europea» - e ricorda: «Sette anni fa era una follia visionaria, un sogno, oggi vogliamo che diventi un grandissimo successo».
Letta, affiancato dai ministri Nunzia Di Girolamo, Maurizio Lupi, Massimo Bray e dal sottosegretario Maurizio Martina, azzarda: «Il successo di Expo 2015 è una delle cartine di tornasole sulla quale si valuterà il successo del Governo: la fortuna è che Expo ha una scadenza e questo ci aiuterà». Ieri mattina è arrivata l’attesa firma al decreto che nomina l’amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, commissario unico conferendogli poteri speciali. «Ma non sarò un uomo solo al comando», assicura. Decade così il precedente decreto che aveva nominato commissario straordinario il sindaco Giuliano Pisapia e commissario generale l’ex Governatore Roberto Formigoni. Letta anticipa che, per quanto riguarda i rapporti con il Bureau International des Expositions e con i Paesi partecipanti, «individueremo in un secondo tempo un’altra figura. Nel frattempo, siamo già al lavoro con il ministro degli Esteri, Emma Bonino e già dalla prossima settimana cominceremo importanti incontri, a partire, mercoledì, da quello con il sottosegretario americano, John Kerry».
Altro tema su cui il premier mette e rimette l’accento è quello della legalità: «Nessuno pensi di fare il furbo e infilarsi in Expo con attività illecite. Avremo una vigilanza doppia, tripla, quadrupla». Anche perché «sarebbe un ritorno di immagine negativo per il Paese. Saremo duri e inflessibili, sarà la nostra ossessione». Del resto, Letta ribadisce più volte la sua fiducia e stima totali nei confronti del Governatore Roberto Maroni e del sindaco Giuliano Pisapia: «Entrambi hanno alle spalle una storia di contrasto alle mafie e di lotta per la legalità, quindi sono una ulteriore garanzia per noi e per Expo». Aggiunge Letta che «chiederò a tutti i presidenti del Consiglio precedenti, a chi era sindaco e Governatore quando conquistammo l’evento (Letizia Moratti e Roberto Formigoni, ndr). Il nostro Paese deve mettere in campo tutto il suo potenziale perché non tutti gli Expo in passato sono stati di successo». Un impegno che riguarda anzitutto il professor Romano Prodi, «che è stato convintissimo di Expo fin dall’inizio». Infine, la garanzia che il Comune aveva chiesto a proposito della nomina di Maurizio Martina a sottosegretario dell’Agricoltura con delega ad Expo: «Martina avrà anche a Palazzo Chigi un ufficio per coordinare ed evitare i problemi di governane del passato, perché servono fluidità e coordinamento, e io stesso mi farò carico in prima persona di trovare le soluzioni per superare eventuali ostacoli». Soddisfatto il Governatore Maroni: «Senza enfasi si può dire che oggi si volta pagina per la realizzazione delle infrastrutture. Siamo ottimisti, c’è una scadenza e la rispetteremo». Gli fa eco il sindaco Pisapia: «Inizia una collaborazione che sarà sicuramente proficua, anche grazie alla istituzione di un Sottosegretario all’Expo che, come da me chiesto da tempo, su delega diretta della Presidenza del Consiglio avrà il compito di coordinare la pluralità di soggetti che in sede di Amministrazione centrale si occupano di Esposizione Universale».
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