Riccardo Magi: «Fare chiarezza sulle casse del Campidoglio»

Dalla Rassegna stampa
Fare chiarezza sulla situazione contabile del Comune di Roma Capitale. La sollecitazione arriva da Riccardo Magi, segretario romano dei Radicali, il quale fa notare che a tre anni dalla "separazione" tra gestione straordinaria e gestione ordinaria e dall'avvio del piano di rientro gestito dai tre commissari che si sono succeduti, non c'è un documento pubblico che renda conto dell'attività della gestione commissariale, della definitiva ricognizione, né dello stato di attuazione del piano.
Il parlamento ha già chiesto più volte al governo le informazioni necessarie, mentre l'attività del commissario di governo Varazzani si trova in grave empasse a causa della sentenza del Tar che ne ha annullato la nomina. Alemanno una settimana fa si è impegnato a chiedere a Varazzani una conferenza stampa per informare pubblicamente dopo le notizie che riferiscono di una gara per la gestione del debito del Comune di Roma.
Magi chiede quindi che si dia la massima informazione pubblica su tutta la vicenda. E esorta: «I consiglieri dell'assemblea capitolina si uniscano a questa richiesta per rispetto dei propri elettori e del proprio mandato». Se l'esigenza di chiarezza è urgente, è anche innegabile che la faccenda è piuttosto complicata. Massimo Varazzani, ex ad di Cassa depositi e prestiti e vicino a Giulio Tremonti, dal 22 settembre è stato nominato commissario (il terzo) per il debito del Comune di Roma con il modesto stipendio di oltre 600 mila euro, come a suo tempo denunciarono sempre i Radicali, i quali chiesero chi avrebbe pagato il ghiotto emolumento. Mentre il vortice delle carte bollate impazza fra i ricorsi, sul rientro del debito della Capitale poco o nulla si sa.
Eppure si tratta di un macigno da 12 e più miliardi che sono la somma del debito finanziario progresso del Comune di Roma, sommato al debito della gestione ordinaria, più la mole dei contenziosi con i fornitori e alle partite in sospeso dei cosiddetti "derivati" fuori bilancio e gli impegni già assunti per investimenti. Intanto il Campidoglio continua a pagare ai fornitori le rate di ammortamento dei mutui pari a 565 milioni l'anno e anticipa i trasferimenti dello Stato, fra i quali l'ultima tranche da 500 milioni è stata garantita con immobili da valorizzare. Si presume che il commissario stia già rivalutando la massa passiva, a meno che il Comune su questa massa da liquidare nei decenni continui a caricare debiti su debiti.

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