Regionali nel Lazio. Cosa dicono i candidati

Indennità per consiglieri e Governatore. Si parte dal Laziogate. Per il futuro quanto deve guadagnare un consigliere?
La serie delle risposte comincia per sorteggio e la prima battuta spetta a Storace: "Secondo me 5000 euro sono più che sufficienti per un consigliere regionale" dice il candidato del centrodestra, che ricorda di aver già presentato dopo lo scandalo Fiorito la proposta di legge per il dimezzamento dei costi della politica in Regione, oltre al taglio dei consiglieri da 70 a 50 e all’abolizione dei monogruppi; "il nostro Movimento ha già sottoscritto l’impegno a ridurci lo stipendio a 2500 euro netti" dice Barillari che poi spiega come "le eccedenze andranno a famiglie bisognose o imprese, come stiamo già facendo alla Regione Sicilia; "2500 per un consigliere e 4000 per un Governatore, il resto lo restituiremo al popolo sotto forma di aiuto alimentare come stiamo facendo in tutta Italia" spiega Di Stefano; "siamo gli unici a conoscere l’Iban della Regione Lazio, gli altri conoscono solo quello dei gruppi che hanno incassato i fondi, perché siamo i soli ad aver restituito oltre 300.000 euro e proposto l’operazione di trasparenza; lo stipendio? bastano 3000 euro al mese" dice Rossodivita; la Bongiorno propone poi di "individuare standard europei di retribuzione, che però sono variabili, quindi per ora allineiamoci a quanto guadagna un Sindaco, circa 4000 euro"; conclude il candidato del centrosinistra Zingaretti: "credo siano giusti 5000 euro per un consigliere e un po’ più per il Presidente, ma a mio avviso bisogna tagliare anche i consigli di amministrazione delle aziende pubbliche, dove serve un amministratore unico, e poi dobbiamo mettere un tetto alle presidenze di queste aziende regionali che guadagnano fin troppo".
Sanità, la risposta al commissariamento. Come rispondere ai 760 milioni di euro di disavanzo, come riorganizzare budget e servizi?
Barillari: "Dobbiamo combattere il sistema di corruzione che per anni ha gestito la sanità, rivedremo i sistemi di nomina per mettere le persone giuste al posto giusto. È fondamentale prevenire l’insorgere delle malattie, con psicologo nelle scuole, educazione sanitaria, uno stile di vita sano". Di Stefano: "Bisogna mantenere la sanità pubblica, oggi c’è un disegno per farla marcire e far credere che sia meglio rivolgersi ai privati; non è uno spreco il posto letto o il lavoratore; ci sono altri sprechi: tripli reparti, doppi primari, spesa farmaceutica fuori controllo". Rossodivita propone un libro bianco per ripartire: "Consultare la sanità del Lazio per poi partire con un progetto rivoluzionario, basato sulla trasparenza. E vogliamo una spending rewiew contro gli sprechi". Bongiorno: "Coloro che hanno gestito la sanità, l’hanno gestita male, con sprechi e ipotesi illecite. Bisogna sganciare le nomine dalla politica e farle fare a commissioni che chiedano al candidato il programma anti sprechi e quale prevenzione sui reati abbia in mente". Zingaretti: "Chiudere la stagione dei tagli e iniziare quella della trasformazione. Rilanciare la centrale unica acquisti e insistere sulla meritocrazia, attraverso commissioni trasparenti per le nomine. Infine, costruire la sanità che non c’è, aprendo la sanità di territorio, presidi vicino alle persone, che alleggeriscano gli ospedali". Infine Storace: "Se la Regione non recupera la programmazione non può immaginare nulla: bisogna uscire dal Commissariamento, in 8 anni i commissari hanno deciso la devastazione dei posti letto, nel nome di una spending review che ha comportato tragedie sociali nel territorio. Le Asl vanno ridotte a 8 e poi 6, una per provincia e una a Roma, e poi una rete ambulatoriale".
Edilizia e Territorio. Più case o più verde? Cosa serve di più nel Lazio: serve più verde e o servono più costruzioni?
Qui si parte dal leader di Casapound: "Si possono avere più case e quartieri a misura d’uomo; come alla Garbatella dove sono nato io, esempio di area vivibile e integrata nel territorio. Vogliamo costruire due nuovi quartieri di case popolari e a mutuo sociale". Rossodivita parla degli appartamenti sfitti: "Il territorio è già stato devastato e ipersfruttato, oggi serve la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, il Lazio è tra le regioni a rischio idrogeologico, le case ci sono". Bongiorno: "Continuare il Piano Casa, questo progetto iniziato dalla Polverini è stato efficace, permette di adeguare la casa alle nuove esigenze e fa ripartire la ripresa economica". Zingaretti: "Approvare subito il Piano Paesistico che chiarisca dove non si può costruire e dove si può costruire; poi semplificare ci sono 8 leggi urbanistiche e un decreto presidenziale, serve un testo unico". Storace: "Continuiamo a credere nel Piano casa, abbiamo cominciato anche a muoverci sul mutuo sociale proposto da Cpi". Contrarissimo al Piano Casa invece Barillari che chiude così: "Più verde, la speculazione edilizia è stato l’affare più lucrativo degli ultimi anni, la politica ha pensato a spandere cemento piuttosto che espandere le aree verdi e aumentare l’interesse collettivo. Penso a Fiumicino, colata di cemento su un’area verde nell’interesse dei costruttori e non dei cittadini, la cui scelta è fondamentale". Poi scatta il diritto di replica e Rossodivita lo usa per attaccare la Bongiorno (Testa sua, corpo dell’Udc) e per criticare il Piano Casa, "che ha consentito aberranti cambi di destinazioni d’uso e aberranti speculazioni edilizie".
Trasporti e traffico, il dramma dei pendolari. Cosa fare in una Regione congestionata dal traffico e senza un sistema ferroviario efficiente?
Il via lo dà Zingaretti: "La prima cosa è dotarci di un’Agenzia Unica per la Mobilità, accorpando altre Agenzie, perché c’è una miriade di attori che inter viene. Secondo: puntare sul ferro; poi fare un piano che unisca le mobilità: ferro, gomma e le nuove forme, car sharing, bike sharing, pista ciclabile". Storace: "L’Agenzia unica per la mobilità l’abbiamo scritta sul programma pubblicato prima di Zingaretti. C’è un problema però sul materiale rotabile che non è all’altezza, qualcuno ha dimenticato l’acquisto di nuovi mezzi. Ed ora bisogna puntare sul ferro, perché il traffico su gomma è diminuito per l’aumento della benzina e la gente preferisce prendere il treno". Barillari: "Ridurre la necessità di spostarsi tramite il telelavoro, poi mobility manager, car sharing e car pooling, per soluzioni che aiutino il traffico e puntare sul ferro come soluzioni eco-sostenibile, piste ciclabili obbligatorie su tutte le nuove strade". Di Stefano: "Sviluppo del ferro e ridiscutere il contratto di servizio con Trenitalia, immaginare di dotarsi di un sistema proprio, se Trenitalia non è in grado. Dobbiamo avere il coraggio su gomma di entrare in Cotral e ridurre gli stipendi; gli impiegati assunti per passare carta mettano una divisa e vadano sul pullman a controllare il servizio". Rossodivita: "È necessario creare un unico organismo sui trasporti nel Lazio, con il concorso di Comune, Provincia e Ferrovie dello Stato; ma il problema vero è che Cotral e Atac non sono nelle mani di manager ma di partitocrati che saccheggiano le casse delle società". Chiude la Bongiorno: "Quello pubblico è un trasporto di Caronte. Le cause? Scarsi investimenti e ritardi o mancati pagamenti della pubblica amministrazione; la sfida è: investimenti nel ferro, penso ad una linea, la Roma - Lido da trasformare in una metropolitana in superficie."
Turismo. Come rilanciare il Lazio? Quale incentivo per il turismo regionale che non sia solo Roma?
Storace: "Il turismo nel Lazio è fatto da turisti, pensi al Conclave oggi e ai milioni di cattolici che verranno. Serve un finanziamento speciale per affrontarlo. Poi bisogna promuovere il prodotto romano e laziale nel mondo". Barillari: "È una prospettiva di futuro, non stiamo sfruttando la cultura che abbiamo. Servono convenzioni e promozioni, come il cicloturismo per rilanciare tutti i gioielli che abbiamo nel Lazio". Di Stefano: "Serve un ente del turismo pubblico, come quello scozzese e irlandese, con un proprio marchio, in grado di distribuire il turismo in tutta la Regione". Rossodivita: "Tutti i laziali potrebbero vivere con il turismo, liberando le energie conculcate da una burocrazia che non permette ai giovani di inserirsi in questo mondo, tutelando al contempo le bellezze devastate, che sono una causa di non turismo". La Bongiorno: "Dobbiamo rilanciare le ricchezze che nemmeno conosciamo; per il turista che arriva a Roma servono investimenti per infrastrutture per andare in Provincia". Chiude Zingaretti: "Il turista è un cittadino provvisorio, chiede al Lazio quello che chiedono tutti: trasporti, servizi, accessibilità dei monumenti, conoscenza Quindi ci sono politiche strutturali che agevoleranno il turismo, poi politiche di settore e marketing, credere che l’arte, la cultura, il paesaggio, l’enogastronomia sono una patrimonio di sviluppo".
Rifiuti, la soluzione per evitare la crisi. Quale filosofia di smaltimento dei rifiuti e come si gestisce l’emergenza Malagrotta?
Di Stefano: "Impensabile che Roma mandi i suoi rifiuti nelle altre province, deve risolvere il suo problema: due impianti di trattamento a freddo, in mano pubblica, fuori i privati, una campagna culturale per far capire l’importanza della differenziata e il porta a porta". Rossodivita: "I rifiuti possono diventare una risorsa: raccolta porta a porta, l’unica che consente di fare differenziata fatta bene; riduzione degli imballaggi tramite accordi con la GDO; riciclo e riuso. Così non ci sarebbero più inceneritori e discariche; l’emergenza di Malagrotta deriva dall’illegalità. Bongiorno: "È una situazione preistorica e gravissima questa discarica; ci si è adagiati su questa situazione, in Europa non esiste questo problema. Aumentare la raccolta differenziata con il porta a porta; non mi scandalizzo degli impianti per trattare i rifiuti, a Vienna viene visitato da turisti l’impianto di termovalorizzazione. Malagrotta: stop alla discarica, ampliare la differenziata, no ai rifiuti nel Lazio". Zingaretti: "Con i sindaci della Provincia di Roma in 4 anni abbiamo aumentato la differenziata del 2300%, da 25.000 abitanti ad un milione di oggi; dimostra che si può fare la strategie delle tre R: riduzione quantità rifiuti da produrre, riciclo, riuso. Dobbiamo smetterla di buttare i soldi portando i rifiuti in discarica e iniziare a venderli. Malagrotta? C ambiare amministrazione comunale, finché rimarrà questa è impossibile". Storace: "Sono per abolire le discariche, l’immondizia sottoterra non ci deve stare, sono convinto della filosofia dei rifiuti 0. Serve un’amministrazione provinciale che dica dove vada collocato il sito della Provincia di Roma, che finora si è dimenticata di farlo". Barillari: "Tutti parlano oggi di differenziata, riciclo e riuso, ma fino ad oggi dove siete stati? Quella è la ricetta, ma bisogna realizzarla veramente, togliendo la politica dalla gestione dei rifiuti".
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