Regionali Lazio, il pasticcio della lista di Roma colpa dei rappresentanti del Pdl

Stefano Milioni era distante dal Tribunale sei chilometri e quindi la presentazione della lista del Pdl non è stata impedita dalla “violenza” dei radicali ma dalla lontananza dell’esponete del Centrodestra. Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla vicenda relativa alla presentazione della lista Pdl della Provincia di Roma in occasione delle ultime elezioni regionali nel Lazio. Lo rendono noto i difensori della lista Bonino-Pannella in Consiglio di Stato, gli avvocati Giovanni Pesce e Giuseppe Rossodivita. «È stato respinto infatti - spiegano - il ricorso presentato contro la sentenza del Tar Lazio che a suo tempo aveva confermato anche nel merito l’esclusione della lista Pdl.
La sentenza, pubblicata il 9 giugno, ripercorre la nota vicenda e chiarisce, ancora un volta, che «gli elementi di prova prodotti e la logica ricostruzione degli avvenimenti conduce a ritenere che prima delle 12.30 del 27 febbraio 2010 non fosse presente all’interno del Tribunale un delegato della lista Pdl munito della prescritta documentazione».
«Sulla vicenda - prosegue la nota - ha messo inoltre la parola fine, almeno per la parte relativa alla denuncia avanzata dagli esponenti del Pdl contro i Radicali ed il magistrato Durante, anche il tribunale di Perugia che dando seguito alla richiesta avanzata dalla Procura - che all’esito di approfondite indagini anche sui tabulati telefonici di Milioni ha accertato che lo stesso si era allontanato di circa 6 km da Piazzale Clodio - ha archiviato definitivamente il fascicolo, in assenza di opposizione da parte del Pdl».
«Pertanto - conclude - rimane in piedi solo il procedimento per calunnia aperto a seguito della denuncia dei Radicali. Del resto anche la presidente Polverini, che pure in campagna elettorale disse che c’era stata la violenza dei Radicali che avevano impedito la presentazione della lista del Pdl, in questi giorni di crisi della maggioranza ha espressamente riconosciuto che il Pdl non riuscì a presentare la propria lista provinciale per una patente incapacità dei suoi rappresentanti».
Robilotta: era chiaro da subito, pasticcio combinato da chi doveva presentare le liste. «Fin da subito ho dichiarato che non ci fu nessun impedimento nel presentare la lista del Pdl, ma solo un pasticcio combinato da chi aveva il dovere di presentarla». Lo dichiara, in una nota, Donato Robilotta, coordinatore dei Socialisti Riformisti nel Pdl e già consigliere regionale e assessore della giunta Storace.
«Questa mia iniziale convinzione è stata confermata oggi dalla lettura integrale che ho fatto degli atti sulla richiesta di archiviazione del Tribunale di Perugia nella quale è scritto a caratteri cubitali che non ci fu detta la verità perché non ci fu nessun impedimento alla presentazione della lista e chi aveva il dovere di presentarla, così come risulta dalla perizia tra le 11.40 e le 12.30, stava fuori dal Palazzo di Giustizia - prosegue - È paradossale che su questa vicenda, a distanza di un anno, non ci dicano ancora la verità e che i responsabili di questo disastro siano ancora al loro posto». «Per quanto mi riguarda - conclude Robilotta - sto studiando gli atti per valutare se ci sia stato dolo e colpa grave»
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