Regionali, crolla l'affluenza nove punti in meno del 2005

Dalla Rassegna stampa

C’è ancora oggi per recuperare, ma le cifre della prima giornata di voto perle regionali lasciano poche speranze: il calo dei votanti è stato netto. Alle 22 aveva votato il 46,2% alle urne, 9 punti in meno rispetto al 55,2%o di cinque anni fa. Poco più della metà degli elettori ieri non sono andati a votare e il record negativo è nel Lazio, dove l’astensione è cresciuta di oltre 12 punti. L’allarme astensione dei sondaggisti si è rivelato centrato, dopo una campagna elettorale segnata da scandali, da liste non presentate e decreti per salvarle, dai ricorsi e dai casi di corruzione e tangenti. II referendum sudi sé lanciato da Berlusconi per galvanizzare gli elettori, non sembra essere andato a segno. Se la forbice con le regionali di cinque anni fa fosse stata minore, si sarebbe potuto parlare di fisiologia dell’astensione. Ora si tratta di vedere di quanto ci si allontanerà da quel "target" del 2005, ovvero il71,4% di votanti alla fine. Il calo è un trend che ha coinvolto tutte le 13 regioni al voto, non ha risparmiato neppure le regioni "rosse", più ligie al diritto/dovere elettorale. La partita politica si gioca quindi attorno all’astensione che, soprattutto al Sud, potrebbe penalizzare il Pdl. Nel Lazio è il momento della massima tensione: l’esclusione della propria lista è per il Pdl la ragione principale degli elettori rimasti a casa.
Sono il Lazio e il Piemonte a decidere la partita tra centrosinistra e centrodestra, a fare cioè la differenza rispetto alle quattro regioni che il premier e Bossi considerano certamente acquisite e alle sette che il Pd di Bersani ritiene di poter mantenere nella sua metà campo. I dati di mezza sera, alle 19, fotografavano una media di "meno 7 punti" rispetto alle precedenti consultazioni. Roberto Formigoni, il governatore uscente e ricandidato del Pdl in Lombardia sul suo sito fa un ultimo appello agli indecisi: «Date una mano...». Il dato riassuntivo diffuso dal Viminale riguarda propriamente nove regioni, perché Toscana, Marche, Puglia e Calabria rendono noti i risultati per conto loro. In Toscana e in Puglia il calo è di 7 punti alle 22; di 10 in Umbria e nelle Marche. Nel Lazio appunto, si è passati dal 55,8 al443,3 di ieri. All’Aquila per le provinciali vota il 47,1% contro il 58,8 del 2004. Alle Provinciali vota il 47,8 (era il 55,3); alle Comunali il 55,7, meno 5 punti. Da registrare proteste e l’alto livello di guardia contro le interferenze della camorra in Campania. Oggi seggi aperti dalle 7 alle 15. Si vota anche per 463 Comuni, nove dei quali capoluogo, e per 4 Province

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