Regionali, la Corte d'Appello boccia il listino dei Radicali

Dalla Rassegna stampa

Un problema di "quote azzurre". La Corte d'Appello di Roma non ha ammesso il listino del candidato presidente in Regione di Amnistia, Giustizia e Libertà, e cioè dei Radicali. A quanto si apprende, la bocciatura sarebbe dovuta all'eccesso di donne. Il listino, infatti, avrebbe dovuto essere composto per il 50 per cento da donne e per il 50 per cento da uomini, ma la squadra dei radicali risultava composta, invece, da 6 donne e 4 uomini. Il partito avrebbe già presentato ricorso. E, per sanare la situazione, una componente del listino, ieri, avrebbe ritirato la propria candidatura, per essere sostituita da un uomo. I radicali confidano, così, in una riammissione. Via libera, invece, alle liste di CasaPound Italia per le elezioni regionali. Ammessi sia il listino del presidente che le liste delle province di Roma, con capolista Simone Di Stefano, Viterbo, Frosinone e Latina. Per quanto riguarda le politiche, le liste di Cpi sono state ammesse in 14 circoscrizioni alla Camera e 11 collegi al Senato. Escluse solo nelle circoscrizioni di Marche, Umbria e Molise.

 

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