Referendum, sulla par condicio lo scontro e la schiarita Intervengono Schifani e Fini. Zavoli: è in arrivo il via libera

Per sbloccare l'impasse in commissione di vigilanza Rai sul regolamento della par condicio per i referendum del 12 e 13 giugno sono dovuti scendere in campo ieri i vertici di Camera e Senato. Al termine di una giornata convulsa, caratterizzata dall'ennesimo rinvio del voto in bicamerale e da proteste dentro e fuori la sede di Palazzo San Macuto, Gianfranco Fini e Renato Schifani hanno preso carta e penna e in un comunicato congiunto hanno fatto sapere di aver «convenuto sull'esigenza di superare la situazione di stallo che si è venuta a creare» sul regolamento e «sentito il presidente della commissione di vigilanza Rai, senatore Sergio Zavoli, si sono riservati l'adozione di eventuali iniziative per agevolare la soluzione della questione». Poco dopo lo stesso Zavoli si diceva fiducioso: «Vanno maturando le condizioni per arrivare al via libera».
In precedenza Fini era dovuto intervenire sul tema per rispondere alle rimostranze dell'Idv, ma anche sulla garanzia dell'ordine pubblico davanti alle sedi istituzionali, sollecitata dal pideillino Enrico La Loggia, presidente della bicamerale sul federalismo fiscale. Questi si trovava davanti alla sede delle commissioni, Palazzo San Macuto, quando la notizia del rinvio del voto in vigilanza ha scaldato gli animi dei partecipanti a un sit-in organizzato dai comitati per il sì ai referendum su nucleare e acqua. «Buffoni, buffoni», le grida. Poi, il parapiglia ha coinvolto La Loggia, al quale alcuni manifestanti hanno impedito il passaggio, aggredendolo verbalmente e chiedendogli il perché ancora non fosse stato approvato il regolamento. A placare gli animi sono dovuti intervenire alcuni agenti di polizia e carabinieri.
Proteste dall'opposizione anche dentro l'aula della commissione, dopo il rinvio deciso da Zavoli su richiesta del Pdl, vista la mancanza del numero legale. Si è detto sconcertato il radicale del Pd Marco Beltrandi, che ha annunciato di voler riprendere l'occupazione della bicamerale. Lo minaccia anche l'Idv. Per non coinvolgere Zavoli, interviene il vicepresidente in quota Pd Giorgio Merlo che al compagno di partito chiede di occupare piuttosto la sede del Pdl.
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