I referendum radicali «Più diritti e giustizia»

Dalla Rassegna stampa

LA PROPOSTA. Avviata la raccolta firme per la presentazione
Presentati dodici quesiti che riguardano politica carcere, droga, divorzi e carriere dei magistrati
La volontà è quella di andare a votare a primavera 2014
Dodici quesiti per cambiare l'Italia e promuovere i diritti, cambiando la giustizia. Radicali, socialisti e l'associazione Luca Coscioni lanciano un appello ai vicentini, presentando una dozzina di referendum abrogativi nazionali. «Chiediamo a tutti di venire a firmare - commenta l'ex senatore Marco Perduca - perché questi temi riguardano le libertà di decine di milioni di italiani. Il Parlamento non li metterà mai all'ordine del giorno perché sono sgraditi ai potenti». Immigrazione, droghe, carcere, giustizia e politica. «Vogliamo raccogliere mezzo milione di firme entro settembre - continua Perduca, accompagnato da Luca Fantò del Psi - in modo tale da poter andare a votare a primavera dell'anno prossimo. Vogliamo restituire la parola ai cittadini e attivare la democrazia tramite il referendum. Usciamo da questa paralisi politica».

Ecco dunque nel dettaglio i dodici referendum presentati. Il primo pacchetto è stato depositato da Radicali italiani lo scorso 10 aprile. Un secondo pacchetto è stato depositato il 28 maggio dal comitato Giustizia Giusta. In primis c'è l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti «in modo tale da mettere fine - continua Perduca - alla truffa dei rimborsi elettorali». Successivamente ecco l'8xmille «perché - aggiunge - è giusto lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta. Ora la chiesa si prende un miliardo». Ci sono poi i tema della custodia cautelare (per limitare il carcere preventivo) ai soli reati gravi e del divorzio breve. «Eliminiamo l'inutile obbligo di tre anni di separazione prima di poter chiedere il divorzio». Per quanto riguarda le pene ecco due referendum: «Niente carcere per fatti di lieve entità che riguardano le droghe e abolizione del carcere a vita per ottenere una pena detentiva che abbia la finalità di rieducare il condannato». Due quesiti vogliono «abrogare le norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri». Infine tre referendum sui magistrati: «Far rientrare nei tribunali centinaia di magistrati attualmente dislocati ai vertici della pubblica amministrazione, introdurre la responsabilità civile dei magistrati e ottenere la garanzia di essere giudicati da un giudice terzo».

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