Raid di italiani incappucciati in un fast food di bengalesi

Sono comparsi all'improvviso, poco prima dell`orario di chiusura. Sono spuntati dal nulla in uno dei vicoli più bui della Magliana. Alcuni con i cappucci neri e le sciarpe, ma a volto scoperto. Spranghe e bastoni stretti in pugno per distruggere il fast-food di un immigrato bengalese, l'ultimo commerciante straniero preso di mira in città dopo quelli al Pigneto e al Casilino degli anni scorsi.
Quindici giovani romani, forse residenti nel quartiere, fra i 18-2o anni, hanno devastato ieri sera un locale frequentato soprattutto da cittadini stranieri in via Murlo. Sono entrati come furie, rovesciando tavolini, spaccando vetrate, mandando in mille pezzi suppellettili e arredi. Hanno usato anche un paletto stradale.
In quel momento nel negozio di Mohamed Masumia, 51 anni, già vittima di minacce e di avvertimenti scritti sulla sua auto, c'erano il fratello e due connazionali. Sono stati presi a bastonate dagli aggressori che, senza dire una parola, hanno anche strappato dal bancone il registratore di cassa con alcune centinaia di euro. L'incasso del pomeriggio del bar dove si serve anche cucina etnica. Il raid è durato una manciata di minuti.
Nessuno è intervenuto in soccorso degli immigrati, ma qualcuno ha avvisato il 112. Sul posto sono giunte alcune pattuglie dell'Arma. Ma così come era arrivato, il gruppo mascherato era sparito in un attimo. A piedi, per le strade del quartiere. I tre feriti sono stati accompagnati in ambulanza all'ospedale San Camillo: per loro contusioni ed escoriazioni, prognosi di 10-15 giorni, e tanto spavento. Fino a tarda sera sono stati ascoltati dai carabinieri della compagnia Eur che indagano sulla matrice del raid. Fra le ipotesi, oltre alla spedizione punitiva e alla rapina, anche quella dell'assalto a sfondo xenofobo, una matrice razzista che è comparsa più volte in analoghi
episodi. Anche Masumia è stato interrogato dai militari dell'Arma, che avrebbero acquisito i filmati di alcuni impianti di videosorveglianza di esercizi commerciali della zona: potrebbero aver ripreso il gruppo mentre arrivava e si allontanava dal bar del bengalese. Non si esclude inoltre che qualcuno fra i componenti del commando possa avere precedenti penali e che in passato possa essere stato fotosegnalato. Per questo motivo alle vittime sono state mostrate delle fotografie. Fino a notte fonda in tutto il quartiere è scattata la caccia agli aggressori dei bengalesi. Sono state effettuate delle perquisizioni, la squadra rilievi dell'Arma ha svolto un lungo sopralluogo nel locale alla ricerca di impronte digitali lasciate dai teppisti. Tracce che potrebbe incastrare i responsabili dell'ennesimo assalto ai danni della comunità bengalese, che a Roma è più volte scesa in piazza per protestare contro pestaggi e rapine subiti in vari quartieri. Un'altra nottata di tensione, insomma.
Per il sindaco Gianni Alemanno si tratta di «un episodio estremamente grave e inquietante, sia per la violenza dell'aggressione, sia per il carattere di gruppo con cui è stata attuata. Mi auguro che gli inquirenti facciano piena luce sul movente di questi reati assicurando alla giustizia il più velocemente possibile i responsabili». Jean-Léonard Touadi, parlamentare del Pd: «Episodi del genere hanno bisogno di una risposta immediata. Mi auguro che già nelle prossime ore si possa fare chiarezza su un ennesimo episodio che, con molta probabilità, ha una matrice xenofoba e razzista».
L'ipotesi che si tratti di una banda di ragazzi che ha preso di mira gli stranieri della Magliana è un'altra delle piste seguite dagli investigatori. Una situazione simile a quella vissuta due anni fa al Pigneto quando una ventina di giovani della zona ha assalito tre negozi di bengalesi distruggendo le vetrate e picchiando uno dei commercianti. Allora si trattò di una spedizione punitiva organizzata per il furto di un portafoglio. Ma quella di ieri sera, come le altre del 2oo9 al Casilino e a Tor Pignattara, non avevano alcun movente. Solo violenza contro lo straniero. E adesso si cerca un collegamento fra i vari assalti.
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