Rai, il palinsesto è servito ma all'evento si notano gli assenti

C'è la passerella, manca il tappeto rosso, colore antropologicamente strano. C'è la schiera di fotografi, manca l'obiettivo, le facce per una copertina vanno ricercate bene. C'è un delizioso aperitivo, manca la portata finale, quella che definisce il momento in viale Mazzini. Auditorium di Roma, presentazione dei palinsesti autunnali Rai: è qui la festa? Quando interessano più gli assenti che i presenti, anche i coreografici spiedini di uvetta verde e formaggio vanno di traverso. Non c'è Milena Gabanelli: Report esiste nei progetti, ma il contratto che le offre l'azienda è una trappola velenosa. Gli avvocati di Viale Mazzini hanno sparato una cifra enorme: 13 milioni di euro per garantire la copertura legale a Report, il 13 per cento del capitale che la Rai accantona per le querele e i risarcimenti. C'è un particolare, però, che sfugge: la Gabanelli ha dei contenziosi aperti perché le inchieste che fanno male provocano ritorsioni, eppure il programma ha un impatto zero sui debiti di Viale Mazzini, mai una multa dall'Autorità di garanzia nelle Comunicazione, mai un assegno staccato per un errore o una causa persa.
Arriva Paolo Ruffini, in ritardo, mentre i capannelli si stringono e le signore calcano il trucco. Il direttore di Rai3 ha un piccolo e conciso pensiero per la Gabanelli: "Non ha rinnovato. Il problema è che chiede giustamente di essere difesa e non vuole rispondere con il proprio patrimonio". Non c'è Serena Dandini, Parla con me ha un paio di settimane di vita e di speranze: l'accordo o l'addio, stavolta il rinvio sistematico ha stufato. Non c'è Michele Santoro e, per forza di cose, non si vedono agenti dell'Fbi: i protagonisti di Criminal Minds, la serie americana che prenderà il testimone di Annozero con due puntate a settimana. Non c'è Fabio Fazio, forse rimedierà stasera per il secondo atto di Milano: Che tempo che fa è al sicuro, Vieni via con me è altrove, tra un po' sarà chiaro dove. Anche il Consiglio di amministrazione è dimezzato senza Giorgio Van Straten e Nino Rizzo Nervo. C'era Lucia Annunziata che, spulciando la carta stampa, non trova il suo In mezz'ora, protesta e va via. Ma per Ruffini è un incidente di stampa. Mai domanda fu più spontanea e trattenuta: e allora, a incrociare i calici di prosecco, chi c'era? Quella Rai che schiarisce l'alba con l'immarcescibile Uno Mattina, quella che ti aiuta a servire il dolce domenicale con la concitata Arena, quella che ti aggiorna su diete e gialli irrisolti con Porta a Porta. Quella Rai con la mano e il cuore sul portafoglio: "Vogliamo pareggiare il bilancio entro il 2011, altrimenti avremo grosse difficoltà", l'intervento del direttore generale Lei mette in fila le priorità, e dunque davanti è questione di soldi, e scherza con Fiorello, l'unica novità per l'autunno. Poi, l'informazione e il pluralismo, un feticismo che appassiona la destra: "Va assicurato il pluralismo nei programmi di approfondimento", precisa Lorenza Lei. Chissà se l'uscita di Annozero agevola la missione.
Quando la Rai in giacca e cravatta, minigonne e scollature, a tratti elegante, raggiunge la sala per capire com'è l'autunno in televisione, nelle redazioni di Saxa Rubra votano un documento contro Augusto Minzolini. L'assemblea del Tg1 - 17 sì e 9 no - condensa in un comunicato "allarme e preoccupazione per la situazione del giornale e il calo di ascolti che crea anche un danno economico". A modo suo, Minzolini ha un record: dirige l'unica testata televisiva che fa peggio del cosiddetto traino, il varietà che precede il telegiornale. Ormai la media share del Tg1 è in picchiata: quasi al 22 per cento, sette punti scomparsi in due anni. E con le ferie anticipate per i programmi d'informazione, il Tg1 avrà il monopolio delle notizie (si fa per dire). I Radicali con il deputato Marco Beltrandi e il segretario Mario Staderini chiedono all'azienda di evitare i tre mesi di nulla con spazi per la politica, la società e l'attualità. Oggi la commissione di Vigilanza Rai ospiterà in audizione il presidente Garimberti e il direttore generale Lei. L'Italia dei Valori ha tre richieste: Report, Annozero e Vieni via con me. Appuntamento da segnare in agenda, giovedì a Milano: La7 svela i suoi palinsesti, si prevedono sorprese. La più facile è Michele Santoro, ma tre giorni per l'ideatore di Tutti in piedi sono lunghi. Come la cena Rai all'Auditorium.
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