Rai, nomine e talk show verso la fumata nera: si rinvia tutto a settembre

Dalla Rassegna stampa

 

Stamattina il direttore generale della Rai Mauro Masi riceve i direttori dei telegiornali per valutare se e come mandare in onda approfondimenti giornalistici legati alla crisi della maggioranza in atto. Con ogni probabilità Masi accetterà la richiesta del direttore del Tg2 Mario Orfeo di riprendere la sua rubrica "Punto di vista" sospesa per l'estate. Per quanto riguarda il Tg1 e il Tg3, "Tivu 7" si sta già occupando da qualche giorno della crisi e "Linea notte" non ha mai interrotto la programmazione. L'argomento d'altra parte interessa i telespettatori anche in vacanza, visto il successo della rinnovata informazione estiva di La7. «Ci aspettiamo anche - insiste però il consigliere Nino Rizzo Nervo - un via libera a "Ballarò", visto che c'è la disponibilità a realizzare questa trasmissione. Questa richiesta resterà però inascoltata A parte che altri programmi non sono in grado di riprendere dallo staff di Masi si fa notare come le trasmissioni affidate a "esterni" (e il conduttore di "Ballarò" Giovanni Floris, nella foto, da qualche tempo lo è) necessiterebbero di una ricontrattualizzazione di diversi addetti ora in pausa, il che creerebbe notevoli problemi alla Rai. In materia di rinunce, al settimo piano di viale Mazzini si fa strada anche l'ipotesi di soprassedere a nuove nomine prima della pausa estiva. È vero che è stato convocato un ultimo consiglio per giovedì prossimo, ma ai dubbi su possibili azioni legali dei rimossi (Massimo Liofredi da Raidue e Corradino Mineo da Rai News 24) si aggiungono le sicure critiche per una riproposizione di un "golpe" agostano a base appunto di nomine: un cavallo di battaglia della vecchia Rai. Tornando ai talk show, la decisione di Masi di non riaprirli trova conforto anche bipartisan. Sì alla necessità di dedicare il giusto spazio alla situazione politica che si è creata, «ma per farlo sono sufficienti i telegiornali e non è necessario ricorrere ai talk show», sostiene il consigliere di amministrazione Antonio Verro, de facto se non de iure il capo delegazione del Pdl in Rai. «Mi sembra giusto e opportuno -spiega Verro - che la televisione pubblica offra tutti gli approfondimenti necessari di fronte ad un quadro politico cambiato ed in evoluzione. Trovo pertanto condivisibile la decisione del direttore generale di convocare per domani una riunione con i direttori dei Tg, che hanno organici tali per garantire la possibilità di mettere inonda tutti gli spazi di approfondimento necessari. Penso che questa sia una garanzia più che sufficiente e che quindi non ci sia bisogno di ricorrere ai talk show». Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, è d'accordo sul lasciare in ferie i Floris e i Vespa, ma propone che si sperimentino format nuovi dando spazio a quelle professionalità soffocate dall'essere l'approfondimento in prima serata regno esclusivo dei soliti conduttori». Per Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Vigilanza Rai, «la crisi politica richiede un'adeguata ed imparziale informazione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo. Ritengo stucchevole alimentare una polemica se sono sufficienti i tg o se dobbiamo far ricorso agli ineffabili spazi di approfondimento».

 

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