Rai, inizia l'era Lei: «Sfida impegnativa» In Vigllanza ok alle regole per i referendum

«Ringrazio l'Azionista, il presidente Garimberti e il Consiglio d'amministrazione della Rai, per la piena fiducia accordatami. Sarà un cammino impegnativo da affrontare in tempi rapidi e per il quale occorrerà l'impegno di tutti». Lorenza Lei è da ieri, con voto unanime, il nuovo direttore generale della Rai. Ha già scelto un portavoce, un'inviata del programma «La vita in diretta», e dovrà ora riuscire nel difficile compito di accontentare le aspettative di continuità della maggioranza con le richieste di discontinuità dell'opposizione e, per dirla tutta, dei due più importanti sindacati interni: l'Usigrai e l'Adrai. Il leader dei giornalisti, Carlo Verna, ha denunciato ieri un «colpo di coda» dell'ex dg Mauro Masi, che ha assunto al Tg1 una collaboratrice di Porta a Porta dribblando le graduatorie concordate.
Salutata da cento rose rosse, una rara orchidea e il plauso di tutti, Lei - secondo i primi rumors di viale Mazzini - preferirebbe non nominare un nuovo vice direttore generale al posto che lascia libero e avrebbe già iniziato a lavorare a spron battuto per affrontare i molteplici problemi che la Rai ha sul tappeto: dal bilancio in rosso, alla scarsa qualità di buona parte della programmazione, dalle nomine in settori delicati alla strategia nei cofinronti di un settore sempre più in mano alle pay tv.
Un problema ieri lo ha in parte risolto, ma anche rilanciato alla tv pubblica, la commissione di Vigilanza approvando finalmente il regolamento sulla par condicio per i referendum del 12 e 13 giugno. Voto quasi unanime, unico no quello del radicale Marco Beltrandi. «Ora la Rai non ha più alibi» per far partire le trasmissioni, avverte il presidente Sergio Zavoli, annunciando che il prossimo impegno della commissione il 17 maggio sarà l'esame dell'atto di indirizzo sul Pluralismo formulato da Alessio Butti (Pdl), da approvare «entro il 19».
Ma sull'atto di indirizzo si preannuncia battaglia, con l'opposizione che, pur riconoscendo l'importante ruolo di mediazione svolto da Zavoli, rifiuta «ipoteche» sulla data di approvazione. «Non faremo ostruzionismo, ma il Pd farà tutti i tentativi permessi dal regolamento permodificare un testo negativo in molti punti», avverte il capogruppo Fabrizio Morri, sottolineando che «l'atto di indirizzo non ha scadenze». Quel testo, replica Butti, «è qui dal 15 dicembre e non è mai stato arma di ricatto».
Intanto Emilio Carelli, direttore di Sky Tg 24, risponde a Roberto Rao (Udc) che aveva contestato la scelta della tv satellitare di trasmettere «Faccia a faccia» tra i candidati sindaco anche dove corre il terzo polo. «Risposta garbata ma che non risolve il problema», commenta Rao.
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