La Rai come il principe di Salina

Sulle vacanze concessioni ai tempi nuovi ne abbiamo fatte tutti. Non siamo ancora al livello americano, dove due settimane di fila sono considerate un lusso da sfaccendati, ma certo è un ricordo degli ultra cinquantenni quello delle grandi città che cominciavano a desertificarsi a luglio e si ripopolavano a settembre. Sopravvive una eccezione: la Rai. Dalle parti di Saxa Rubra devono avere una idea delle vacanze del tutto letteraria e il loro modello sembra essere il principe di Salina, che ai primi caldi partiva per Donnafugata e non tornava prima di settembre inoltrato. In una estate in cui sta succedendo di tutto, la Rai lascia i telespettatori privi di qualsiasi programma di approfondimento. D'estate non c'è bisogno di alcun editto bulgaro, gli approfondimenti invisi all'egoarca si autosospendono. Eppure programmi dedicati alla sorte dei risparmi o delle pensioni avrebbero in questi giorni share notevolissimi. Che qualcosa non vada devono essersene accorti perché ieri han no mandato alle agenzie un lancio autocelebrativo titolato "In primo piano le news su crisi, manovra e Libia " dove l'inglese, come spesso avviene, nasconde l'imbroglio. In parole povere di tutto quello che sta succedendo il servizio pubblico parla solo nei Tg. E vorremmo vedere non lo facesse. C'è sempre un lato grottesco e il comunicato lo raggiunge nel finale quando definisce preziose le “punte” di... 120mila ascoltatori raggiunte da RaiNews. Hanno ridotto così il canale pubblico all-news e se ne fanno vanto.
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