I radicali: «Un successo, visitato il 95% degli istituti»

Dalla Rassegna stampa
ROMA   La quasi totalità delle carceri italiane è stata visitata in  questo fine settimana di agosto dai deputati, senatori  e consiglieri regionali che hanno aderito all`iniziativa  dei radicali italiani.I numeri li ha forniti ieri Marco Pannella:  «E già un grande successo essere riusciti a visitare e far  visitare il 95% degli istituti penitenziari italiani». E a parte  l`inopportuna adesione da parte di Marcello Dell`Utri e di  Nicola Cosentino, sicuramente poter vedere da vicino le  condizioni inumane delle carceri potrà servire almeno da  stimolo per affrontare un`emergenza esplosiva.  Continua però a mancare - sottolineano i radicali - un`attenzione  ampia, del paese e dell`informazione televisiva, alla  situazione che si vive dietro le sbarre: «L`informazione televisiva  italiana ha un solo principio: tutti i veri problemi eticamente e socialmente gravi e importanti - ha proseguito  Marco Pannella - non devono essere affidati all`opinione  popolare». Alla ripresa dei lavori parlamentari - crisi di governo  permettendo - il tema dovrà essere sicuramente affrontato,  
L`IdV ha già chiesto al ministro Alfano di riferire  sullo stato del piano carceri e sui fondi per riorganizzare il  sistema penitenziario nazionale, arrivato al collasso, Il partito  guidato da Di Pietro ha già pronta una richiesta d`istituzione  di una commissione parlamentare d`inchiesta sullo   stato delle carceri italiane, per poter individuare rapidamente  le possibili soluzioni.  Si concludono oggi, intanto, le visite organizzate per l`iniziativa  «Ferragosto in carcere».
Per i radicali l`appuntamento  di quest`anno è servito anche per richiamare l`attenzione  sul ruolo della chiesa italiana nella difesa dei diritti dei detenuti.  
Per Marco Pannella «il mondo ecclesiastico ha le stesse  prerogative e quindi le stesse responsabilità del mondo  parlamentare. Io spero che la nostra iniziativa - ha proseguito  Pa niella - aiuti anche quel mondo a impegnarsi per risolvere  questa situazione vergognosa».  Il sovraffollamento e le condizioni di vita nelle celle sono  il leit-motiv dei commenti all`uscita dalle visite nei penitenziari.  S
ergio Besi, dell`associazione Luca Coscioni, ieri ha dato  un quadro a tinte fosche del carcere di Busto Arsizio: «A  fronte di una capienza regolamentare di 167 posti e di una  capienza "tollerata" inferiore a 300, si contano oggi 413 detenuti  (ma solo due mesi fa si era arrivati a 452p, un valore  simile a quello registrato nel 2004. Le celle, inizialmente previste  come singole - ha proseguito Besi - e nelle quali ci sono  sempre almeno 3 detenuti, non garantiscono i 3 metri  quadrati (calpestabili) fissati dalla Corte europea per i diritti  dell`Uomo, figuriamoci i 7mq per ogni detenuto stabiliti dal  Comitato europeo per la prevenzione della tortura». Situazione  ormai riscontrabile in gran parte dei penitenziari italiani.  

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