Radicali, stop di Bonino a Pannella "Irrealistico trattare per il governo"

Si sono già visti due volte, dice Marco Pannella. Si vedranno una terza questa settimana, annuncia. Rita Bernardini rivela che lei e Pannella hanno incontrato il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Insomma, il dialogo tra i radicali e Silvio Berlusconi è in corso. Ma nel partito conta anche la voce di Emma Bonino. Da lei giunge un altolà alla trattativa. «Capisco questa iniziativa di Marco quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile. Ma rispetto a lui ho meno fiducia – spiega la vicepresidente del Senato -. Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunché politicamente parlando. Non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, non vedo perché dovrebbe farlo adesso».
Il sodalizio tra i due storici leader del Partito radicale non si romperà nemmeno stavolta. Ma anche stavolta, com’è capitato in passato. Emma e Marco viaggiano su due binari paralleli. Impossibile incontrarsi. E le indiscrezioni raccontano di un duro scontro dialettico andato in scena alla fine di gennaio durante una riunione della delegazione radicale al Parlamento.
Pannella vedrà di nuovo il premier domani. Ha scritto su Facebook che per il «bene delle istituzioni» si può collaborare. Gira voce che il leader potrebbe sbarcare al ministero della Giustizia. Ipotesi che piace al sindacato degli agenti penitenziari, ma la poltrona è saldamente occupata da Alfano. Rita Bernardini, deputata radicale impegnata sul fronte delle carceri e della riforma della giustizia, smentisce: «Pannella ministro non è nelle cose». Ma è una pannelliana di ferro e conferma «l’inizio di dialogo». Senza nascondere che parte male. «Se cominciano dal processo breve siamo ben lontani dalle nostre proposte». Per la Bonino però il punto non sono solo le battaglie radicali bensì l’affidabilità e la tenuta politica del premier. «Se ci fosse alle viste un’amnistia come potremmo non votarla», dice la vicepresidente di Palazzo Madama. Ma c’è? Molto difficile. Il prossimo scoglio su cui la trattativa con i radicali non può non infrangersi è il testamento biologico che arriva alla Camera il 21 gennaio.
Il segretario dei radicali Mario Staderini frena. Come la Bonino: «Non è realistica una nostra partecipazione a questo o un altro governo Berlusconi», dice. Benedetto Della Vedova, ex radicale oggi vice capogruppo di Fli, lancia un appello al suo vecchio leader. «Il dialogo è una delle cifre principali del radicalismo pannelliamo. Non mi stupirebbe un patto con il diavolo – dice -. Ma ormai è inutile». Dario Franceschini, che guida la pattuglia radicale a Montecitorio, è sicuro che non finirà con l’abbraccio. Pannella, secondo lui, cerca spazio sui giornali non un’intesa vera con il premier. Comunque non giudica traditori i radicali. Anche perché, come ricorda la Bonino, se si parla di tradimenti «Pd e Idv dovrebbero guardare in casa loro. Basti pensare a ciò che è successo il 14 dicembre». Non ha tutti i torti.
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