I radicali fanno le pulci ai conti della Camera. Pannella: "Roba da codice penale"

Dalla Rassegna stampa

Dopo aver fatto dell'anagrafe pubblica degli eletti una delle loro battaglie, i radicali chiedono e ottengono una «operazione trasparenza» sui conti della Camera.
Rita Bernardini arriva fino allo sciopero della fame ma alla fine i numeri di Montecitorio, dalle consulenze alle forniture, ai contratti, vengono resi disponibili e pubblicati online sul sito www.boninopannella.it/trasparenza.
Dati che, dice Marco Pannella, sono stati ottenuti «grazie alla tenacia radicale» e che «parleranno da soli, altro che intercettazioni!». «E' impossibile - si allarga il leader radicale - che dallo studio di questa storia non venga fuori roba da codice penale. Lo dico come previsione».
Dagli uffici della Camera per il momento non ci sono commenti. Tuttavia è presumibile che i deputati questori tratteranno il tema tra due mesi, quando nell'Aula della Camera si discuterà il bilancio interno di Montecitorio per il 2010. Intanto i radicali puntano l'indice su diverse questioni. La prima è quella dell'affitto di Palazzo Marini il cui canone «è passato da 30 milioni nel 2007 a 46,5 nel 2010» e su questo «servono risposte».
La locazione, tra l'altro, puntualizzano Pannella e i suoi, viene pagata alla societa Milano 90 srl che, gestendo anche la mensa di Palazzo Marini, riceve 53 milioni di euro annui dalla Camera. Quella degli affitti, poi, è la voce che fa la parte del leone negli oltre 138 milioni che la Camera mette in preventivo di spendere per il 2010.
Altra questione sollevata dai radicali è quella relativa alla convenzione stipulata da Montecitorio con lo studio diagnostico Pantheon per alcune prestazioni sanitarie. La Bernardini in una lettera al segretario generale e ai questori ha chiesto chiarimenti sulla vicenda, visto che il centro non è incluso nell'elenco dei fornitori della Camera a bilancio per il 2010. Si tratta, però, ha spiegato il segretario generale, di una convenzione che non risulta in quanto stipulata dalla Camera per conto del "Fondo di solidarieta" fra gli onorevoli deputati.
E' insomma coperto dalla cassa per la quale i parlamentari versano 800 euro al mese e non comporta dunque oneri aggiuntivi per la Camera.
 

© 2010 QN. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK