Quote rosa nelle nuovecamere di commercio

Dalla Rassegna stampa

Quote rosa nelle camere di commercio. La rappresentanza femminile nei parlamentini delle Cdc, che secondo rilevazioni di due anni fa (le ultime disponibili) si attesta intorno al 5% (mentre quella dei segretari generali donne raggiunge il 15%), è destinata a crescere. Gli statuti, infatti, dovranno assicurare condizioni di pari opportunità nella composizione degli organi camerali, ma anche in quelli di enti e aziende dipendenti dalle camere di commercio.
Nelle 105 Cdc sparse sul territorio in rappresentanza di poco più 6 milioni di imprese la presenza femminile, dunque, aumenterà. Perché così prevede il comma 2 dell'articolo 3 della riforma delle Cdc, il decreto legislalivo 23/2010, che diventerà operativo a partire dal prossimo 12 marzo.
Si tratta di una novità - spiegano al dipartimento delle pari opportunità- dal punto di vista legislativo, perché mai prima d'ora in una legge o in un decreto legislativo c`era stato un richiamo esplicito alla normativa sulle pari opportunità per quanto riguarda la composizione degli organismi di vertice.
«Oltre al principio generale è proprio la situazione dell'imprenditoria femminile a imporre la novità. Perché aumentano le aziende nate per iniziativa delle donne», è il commento di Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere. Il quale riconosce che al momento la rappresentanza femminile nei consigli e nelle giunte delle Cdc è «un pò modesta». Però «nei prossimi anni - assicura ci troveremo con molte più donne presenti nei parlamentini dell'economia. E anche se finora le donne arrivate alla carica di presidente si possono contare sulle dita di una mano, la
presenza femminile negli organi camerali è lentamente cresciuta. A Cuneo, nella mia camera di commercio, ci sono due donne su dieci componenti della giunta. Inoltre, in diverse realtà il segretario generale della Cdc è una donna: per esempio, a Crotone, Novara, Biella, Savona, Asti».
«Ce l'abbiamo fatta commenta Rosa Gentile, nella giunta della Cdc di Matera, unica in Italia a rivestire anche la funzione di vicepresidente vicario -. È da anni che lavoriamo a questo
cambiamento, che diventerà effettivo se le camere di commercio
riconosceranno ai comitati dell'imprenditoria femminile un ruolo attivo nella designazione dei consiglieri. Ora, infatti, sono solo organi consultivi».
 

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