La quota rosa nei Cda va giocata d'anticipo

Il 2012 è l'anno del debutto delle "quote rosa" nelle società con azioni negoziate in Borsa. In sede di prima applicazione, al genere meno rappresentato dovrà essere garantito un quinto delle poltrone (oggi è il 7,18% nei Cda); a regime la rappresentanza minima verrà poi elevata a un terzo dei componenti degli organi. La legge presenta però un disallineamento temporale: è infatti cogente solo per gli organi che verranno eletti dal 12 agosto 2012 in avanti, vale a dire a partire da un anno dopo la pubblicazione della legge in «Gazzetta Ufficiale». Ciò significa che le società chiamate al rinnovo delle cariche questa primavera potrebbero dribblare la novità senza infrangere le norme. L'abolizione del gender gap, però, è ormai un principio sancito per legge, a prescindere dal fatto formale della sua effettiva vigenza. Ci si attende perciò che i rinnovi in arrivo ne tengano conto, soprattutto nelle società che si sono più esposte a favore di politiche che spezzino il cosiddetto "tetto di vetro". È un obbligo morale più che legale. Dovranno cadere gli alibi: al maschilismo compiere un passo indietro e al gentil sesso farsi avanti, senza più nascondersi dietro l'ingombro" della presenza maschile.
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