Per la prima volta dall’inizio delle proteste di piazza e a circa un mese dall’incidente diplomatico tra il Cairo e la Santa Sede, il Papa prende la parola per chiedere che l’Egitto ritorni alla «pacifica convivenza». «In questi giorni seguo con attenzione la delicata situazione della cara nazione egiziana ha detto Benedetto XVI subito dopo l’Angelus, senza fare riferimento alle autorità politiche del Paese -. Chiedo a Dio che quella Terra, benedetta dalla presenza della Santa Famiglia, ritrovi la tranquillità e la pacifica convivenza, nell’impegno condiviso per il bene comune». L’11 gennaio il governo di Mubarak aveva deciso di richiamare in patria per consultazioni l’ambasciatrice egiziana presso la Santa Sede: non erano stati graditi i richiami del Vaticano dopo l’attentato di Capodanno contro una chiesa cristiana copta ad Alessandria d’Egitto, nel quale morirono 22 persone. In particolare era stata interpretata come un’ingerenza la richiesta alle autorità dei Paesi mediorientali e ai capi religiosi musulmani affinché garantissero ai «concittadini cristiani di poter vivere in sicurezza».