Quegli eterei spot sul nucleare che non parlano ai cittadini reali

La campagna pubblicitaria del Forum Nucleare Italiano assomiglia a quelle con finalità sociali dell’associazione non profit Pubblicità Progresso. In realtà essa è promossa e finanziata dalle maggiori aziende del settore e il budget da 6 milioni di euro segnala i corposi interessi in gioco. Tale somma dimostra anche quanto irti siano gli ostacoli percepiti dai finanziatori per convincere i cittadini della bontà e opportunità dell’opzione nucleare.
Proviamo però a metterci nei panni del cittadino medio e chiediamoci quali sono gli argomenti - dal più al meno immediato - che probabilmente percepiamo come più convincenti. Innanzi tutto c’è la bolletta dell’elettricità più leggera. Uno spot Pubblicità Progresso tuttavia spiegherebbe che i risparmi il cittadino li conseguirà tra vent’anni, quando avrà i capelli bianchi e i suoi figli saranno adulti. Spiegherebbe anche che altre tecnologie energetiche, nel frattempo andate diffondendosi sempre di più, saranno diventate altrettanto competitive. Al secondo posto ci sarebbe verosimilmente la questione della collocazione fisica delle centrali e del (o dei) deposito delle scorie radioattive. E qui pare davvero arduo convincerlo con promettenti e per quanto laute compensazioni, comunque elargite attraverso le amministrazioni locali. Anche un’efficace e intensa campagna pubblicitaria non sembra bastare. Infine ci sono le considerazioni che toccano il nostro cittadino più da lontano: il nucleare non produce emissioni di gas serra, accresce la nostra sicurezza energetica, è sicuro. In questo caso due sono le possibilità: o l’ipotetico cittadino resta piuttosto indifferente o - dato il suo grado di attenzione e di informazione quanto alle grandi questioni nazionali - comprende che vi sono altre alternative che possono dare questi vantaggi molto più rapidamente.
Gli spot del Forum nucleare sono per dirla con Aldo Grasso sul Corriere del 27 dicembre - molto civili e finalizzati a suscitare una riflessione, ma sembrano descrivere un mondo etereo, astratto, popolato più da automi che dai normali cittadini di un Paese reale.
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