Quando Rizzo piange Kim Jong-il

Sui blog e sui social-network da ieri si ride di un messaggio di condoglianze. Non è una bella cosa ma probabilmente inevitabile. Il messaggio in questione riguarda la morte di Kim Jong-il, definito «guida della causa rivoluzionaria» del popolo nord coreano.
A firmare sono il segretario del partito dei Comunisti-Sinistra Popolare Marco Rizzo e il responsabile esteri. Rizzo è stato a lungo parlamentare, alla Camera e poi al Parlamento Europeo, prima con Rifondazione Comunista, poi con i Comunisti Italiani, infine per conto suo dopo aver rotto con Cossutta, che doveva subentrare nella seconda parte della legislatura. Ora ha fondato un suo partitino e ogni tanto viene invitato in tv dove si presenta con un look ispirato all'Avana, ma non quella di Fidel, piuttosto quella di Fulgencio Batista e Lucky Luciano. Se ne può ridere, a patto di ricordarsi che il comunismo è stato un fenomeno grande e tragico e dunque è impensabile che, oggi in Italia, proclami di sostegno a un regime come quello nord coreano - da cui lo stesso Pci si tenne ben distante - possano colpire favorevolmente le molte persone serie che pure sono state comuniste. Eppure Rizzo evidentemente lo pensa e questo, oltre a misurare il suo acume politico, forse spiega perché lo invitino ancora in televisione. In gergo si chiama "scegliere l'antagonista". Nella logica dei criteri della scelta c'è ovviamente anche la certezza che il prescelto non se ne renda conto. E con Rizzo si va sul sicuro.
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