Quando l'aula "sta stretta"

Quando ho telefonato a Gianluca Perricone preannunziando che avrei scritto due righe a proposito della scarsa frequentazione da parte di Antonio Di Pietro dell’Aula di Montecitorio, mi sono sentito ribattere che l’argomento non era originalissimo (vero, ne avevamo scritto un annetto fa) e che proprio il giorno precedente dello stesso argomento si era occupato Il Giornale (il Direttore di Giustizia Giusta legge una ventina di quotidiani al giorno). Diligentemente mi sono documentato: a dire il vero il quotidiano di Vittorio Feltri ha preso di mira la vicepresidente del Senato Emma Bonino che, stando a quel che riferisce Il Giornale, risulterebbe assente il 78% delle sedute di palazzo Madama (peggio di Bonino farebbe solo tale taglione Antonio, con un ragguardevole 92%). Beh, sarò un ingenuo, ma non me lo sarei aspettato: Emma la stakanovista, la donna del fare, quella che quando prende un impegno ci si butta anima e core che fa? Diserta l’aula che peraltro (vice) presiede? Da non credere. E sarò doppiamente ingenuo perché mai nemmeno mi sarei aspettato di leggere che per oltre due sedute su tre (68%) risulta assente il segretario dei Pd, Pierluigi Bersani, l’emiliano laburista dell’Emilia laboriosa, lui che non fa altro che ripeterci che gli italiani hanno bisogno in primis di lavoro. Evidentemente Bersani si riferisce al lavoro altrui, non certo al proprio.
Ma le ingenuità finiscono qui perché con Tonino ero certo di andare sul sicuro. Già un anno fa i dati della Camera segnalavano il leader del partito con le ali (come l’assorbente) come uno dei meno assidui, per usare un eufemismo, dall’aula di Montecitorio. E secondo i dati risultanti a fine marzo 2010 l’ex PM si conferma con un ragguardevole 64, 8% di assenze. Ma non solo: il gruppo Camera dell’IdV risulta il
più assenteista (dopo il gruppo misto e quello dell’Udc), mentre il più assiduo risulta - udite udite - quello del PdL. Che dire: "gente troppo impegnata a farsi i ca...i suoi per stare alla Camera o al Senato. Infatti, sono sempre in televisione. Propongo, in coda alle trasmissioni a cui partecipano, di mettere i loro compensi (pubblici e privati) con il numero di presenze in aula". Il virgolettato è di Beppe Grillo.
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