Quando Della Vedova si fece finanziare dal Cav

Per Gianfranco Fini sono «ominicchi e quaquaraquà». Sottinteso: gli ex parlamentari di Futuro e Libertà che hanno scelto di tornare nel PdL. Carmelo Briguglio c'è andato giù ancora più pesante, dando dei «venduti» agli ex colleghi, paragonati «alle escort e alle ragazze delle notti di Arcore».Come se il passaggio da uno schieramento all'altro fosse stato inaugurato in questa legislatura. In realtà il cambio di campo, accompagnato da finanziamenti elargiti sotto forma di contributi elettorali, è prassi, come dimostra il caso di Benedetto Della Vedova, oggi capogruppo di Fli alla Camera, e dei suoi "Riformatori liberali", la formazione politica fondata nell'ottobre del 2005. Nata per contrastare la decisione dei Radicali di Marco Pannella di schierarsi con il centrosinistra alle Politiche del 2006, la sigla col salmone nel simbolo è stata foraggia da Forza Italia dal 2005 al 2007 con complessivi 600mila euro: 150mila nel 2005; 350mila nel 2006 e 100mila nel 2007. Versamenti concessi in base alla legge n.659 del 1981, quella che più in generale disciplina il «contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici». Ma nessuno, allora, gridò al «mercimonio politico». La storia comincia nell'estate del 2005, quando per rispondere alla svolta a sinistra dei pannelliani, orientati verso la Rosanelpugno, un manipolo di radicali inizia a esplorare la possibilità di abbandonare la"casa madre"per il centrodestra. «L'idea partì da me e fui io a proporla a Silvio Berlusconi: il progetto prevedeva di costituire un'area liberale, liberista e libertaria in Forza Italia», ricorda Marco Taradash, che dei Riformatori Liberali è stato il portavoce. Il Cavaliere, aggiunge, «in un incontro in cui gli presentai Della Vedova approvò il piano e ci assicurò un sostegno economico e organizzativo. Ricevemmo un contributo che negoziò, in quanto tesoriere, lo stesso Della Vedova». L'unico che riuscirà ad essere eletto alla Camera nelle liste di Forza Italia in quota Riformatori Liberali. Sigla poi confluita nel PdL. «E lì siamo rimasti. I Riformatori Liberali non sono di Della Vedova, né lui se li è portati via», rivendica Taradash.
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