Puro teatro Prima si vota meglio è

Dalla Rassegna stampa

Quegli undici posti di governo vacanti stanno creando numerosi casi di coscienza fra parlamentari in cerca di onori. La decisione di non riempire le caselle si sta rivelando produttiva per il governo alla vigilia di votazioni parlamentari importanti. C’è un gran subbuglio in molti gruppi, nel Fli di Fini, nell’Mpa di Lombardo, fra gli ex seguaci di Lamberto Dini e, pare, anche che alcuni pannelliani sono tentati. Le residenze del premier questa volta non sono affollate di ragazzine ma da attempati signori in crisi di coscienza e desiderosi di strappare un posto di governo. La maggioranza si allarga e si stringe a seconda degli umori di questa area grigia che pesa in modo decisivo sulle sorti della legislatura. Si dirà che è sempre accaduto che parlamentari dell’opposizione si siano fatti coglier da crisi di coscienza di fronte ad offerte governative vantaggiose. Resta lo spettacolo di un premier costretto a mercanteggiare in prima persona con personaggi in cerca di prebende e notorietà. La prima scena è ormai occupata dalle Brambilla e Santanchè e dai Pionati che rivendicano ormai la guida di quel che fu un tempo presentato come un moderno partito liberale di massa. Andrà avanti così per altri due anni? È questa la politica moderna che ha preso il posto del teatrino della Prima Repubblica? C’è un ritorno alle vecchie pratiche del parlamentarismo nero che contrassegna il declino di una stagione che ha ereditato solo i vizi del passato e nessuna virtù. Prima si vota, meglio è.

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