Pronta la lettera del Pontefice: "Pedofilia, tolleranza zero"

«Scuse», «dolore», «sofferenza», «amarezza», «pentimento», «rinnovamento» e, soprattutto, un vibrante appello alla tolleranza zero. Questi alcuni dei probabili punti fermi che papa Ratzinger inserirà nella lettera ai cattolici d'Irlanda, uno dei paesi maggiormente sconvolti dallo scandalo dei preti pedofili. E' stato lo stesso Benedetto XVI ad annunciarlo ieri durante l'udienza in piazza San Pietro.
Un annuncio quasi a sorpresa, con cui il Papa ha messo definitivamente a tacere le voci che negli ultimi giorni in Vaticano avevano messo in dubbio l'uscita della stessa lettera peritanti altri casi di violenze sessuali di preti su minori emersi anche in Germania, Olanda, Austria e Svizzera. Di fronte alla vastità del fenomeno, più che ad un testo per un solo paese, oltre tevere stava prendendo forma l'idea di una "Istruzione" contro la pedofilia destinata a tutta la Chiesa. Ma ieri Ratzinger ha spazzato via ogni esitazione, autonomamente, incurante delle riserve emerse in Curia sulla utilità di chiamare in causa solo l'Irlanda, dando l'impressione di voler "dimenticare" gli altri paesi colpiti da analoghi scandali.
La lettera sarà firmata domani e distribuita -forse- lunedì prossimo. «Come sapete - ha detto salutando un gruppo di irlandesi -, negli ultimi mesi la Chiesa in Irlanda è stata pesantemente scossa in conseguenza della crisi degli abusi sui minori. Come segno della mia profonda preoccupazione -ha aggiunto- ho scritto una Lettera pastorale che tratta di questa dolorosa situazione. La firmerò nella solennità di San Giuseppe, il Custode della Sacra Famiglia e patrono della Chiesa universale, e la invierò subito dopo». «Chiedo a tutti voi - ha poi concluso - che la leggiate con cuore aperto e in spirito di fede. La mia speranza è che essa aiuti nel processo di pentimento, guarigione e rinnovamento».
I circa 11 mila fedeli presenti all'udienza hanno ascoltato le parole del Papa con grande attenzione, disturbati solo da una breve protesta ad alta voce di un antiabortista, prontamente fermato dalla vigilanza. La lettera ai fedeli d'Irlanda era stata annunciata lo scorso dicembre dopo un incontro in Vaticano tra il Papa e il primate della Chiesa irlandese, il cardinale Sean Brady, in seguito alla pubblicazione di 2 rapporti-shock del governo che accusavano le gerarchie ecclesiastiche di aver coperto gli abusi sessuali commessi per decenni da sacerdoti nell'arcidiocesi di Dublino su centinaia di minori.
«Il Santo Padre con questa lettera darà lucidamente le necessarie indicazioni ai cattolici d'Irlanda, ma anche a tutti gli episcopati, su come sradicare la piaga della pedofilia nella Chiesa, facendo leva sulla tolleranza zero per quanti si macchiano di un crimine tanto abominevole ed orrendo», commenta il cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione per le cause dei santi.
Intanto un altro cardinale, Camillo Ruini, presidente del Progetto Culturale ed ex presidente Cei, dopo che negli ultimi tempi era stato piuttosto in disparte, torna alla ribalta con due importanti
incarichi papali, la scrittura delle meditazioni per la Via Crucis del prossimo Venerdì Santo al Colosseo e la presidenza di una commissione vaticana che indagherà sulle presunte apparizioni mariane di Medjugorje. Due incarichi con cui Benedetto XVI sembra voglia di nuovo affidarsi ad un porporato di lungo corso come Ruini in un momento tanto delicato per la Chiesa cattolica.
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