Il profeta muto

Dalla Rassegna stampa

Il 22 febbraio di quattro anni fa, fu celebrato a Orvieto il funerale laico di Luca Coscioni, morto a
39 anni di Sla, sclerosi laterale amiotrofica. In pochi, tranne i radicali, sembrano ricordare oggi la
sua straordinaria battaglia di giovane leader per la libertà di ricerca, di coscienza, per il diritto di ogni
individuo a decidere della propria vita e della propria morte. Il mensile dell`Associazione Coscioni
dedica al «Profeta Muto» 27 pagine. Come pietre le parole di José Saramago: «Se noi vivessimo in un mondo giusto, capace di non confondere ciò che è bene con ciò che èmale, lalotta coraggiosa di Luca sarebbe sfociata in un movimento sociale forse inarrestabile. Non è colpa esclusivamente di Berlusconi: c`è anche l`apatia generalizzata delle persone».

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